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L'amaca di M. Serra (17/7/11)

Creato il 17 luglio 2011 da Tiba84
Il “caso Parma”, a rileggerlo nei dettagli, è una specie di paradigma perfetto del declino sociale, culturale, politico dell’Italia berlusconiana. Una città ricca e con un welfare molto efficiente ha affidato il suo destino a un manipolo di lampadati da “movida”, metà fresconi metà furbastri, del tutto sprovvisti di etica pubblica e di cultura politica. Un riassunto perfetto del peggio dell’Italia berlusconiana, che ha dato al Paese (ce ne stiamo accorgendo giorno dopo giorno, nel fiorire impressionante di scandali) forse la peggiore classe dirigente della storia repubblicana.
La destra, ove rinsavisse, avrà il suo bel daffare per capire come ha potuto selezionare quadri politici così scadenti e così arroganti. Ma una domanda che non sento formulare, e spero che almeno a Parma qualcuno se la faccia, è come ha potuto la sinistra emiliana scialare il suo patrimonio politico con tanta determinazione e in così breve tempo. Perché un signore come l’attuale sindaco di Parma possa vincere le elezioni, bisogna proprio che il precedente potere avesse non solo perduto smalto, ma fosse divenuto insopportabile a una buona fetta di cittadini, che lo vivevano come un potere castale e invecchiato. Credo che rivisitare la storia recente della sinistra emiliana (Bologna in testa) aiuterebbe molto, anche in campo nazionale, a capire come si vince e come si perde nell’Italia post-ideologica.

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