L’Amanita si produce in un altro graditissimo spunto di riflessione su chi è il lettore, cosa fa, cosa lo spinge, il suo comportamento in libreria. Leggiamola:Dal blog PAROLE TRALE PAGINE INGIALLITE (forse)
Ho trovato questo commento:
anonimo 23 giugno 2015 01:56l'emozione dell'approccio in libreria, quegl'istanti magici in cui un colore di copertina, un titolo, una frase sbirciata tra le pagine, la fiducia che si concede a uno sconosciuto, la speranza che sia bella lettura, non sempre hanno un esito felice, ma sono comunque irrinunciabili.ml
Non ricordo con esattezza dove ho preso questo commento. Stavo saltellando beatamente tra i miei blog preferiti. Sicuramente sono partita da La favola di Orfeo, poi un titolo ha attirato la mia attenzione e poi un altro... Se ho sbagliato qualcosa, per favore segnalatelo. Ma non potevo ignorare quel commento: forse nel blog sopra citato ml ha descritto un'esperienza comune a molti furiosi e lo ringrazio.
Perché se è vero che abbiamo preferenze (o manie, come mi pare di aver accennato, appena-appena, eh!), è altrettanto vero che amiamo sperimentare. C'è davvero qualcosa di magico quando una copertina attira il nostro sguardo. Un colore? Una parola? Un'immagine? Un attimo unico.
A ben pensarci, "emozioni di carta" è un titolo riduttivo. Come ogni "incontro": attimi sospesi, sono potenzialmente carichi di ogni aspettativa; possono portare tutto. Sarà solo un mucchietto di carta tenuto insieme dalla colla, ma quanti regali ci fa un libro!
…innumerevoli. E qui mi aggancio io. Ho verificato il blog, ma non sono riuscita a trovare il commento, altrimenti avrei linkato volentieri la pagina. In ogni caso, le parole del lettore/lettrice ml risuonano facilmente nell’animo di ogni lettore. Entri in libreria e, a meno che tu non abbia già una lista pronta (e so anche che qualunque lettore che si rispetti ne ha una che potrebbe coprire comodamente, per lunghezza, il diametro di Giove, ma adattiamoci all’ipotesi assurda che non esista qualcosa di simile), ti guardi intorno estasiato dal mare di libri che si riversa davanti e intorno a te. Guardi le copertine, le giudichi, le valuti, ti fai agganciare/irretire/incantare/repellere/spaventare dai loro colori e dalle loro strutture, leggi i titoli, leggi i riassuntini, salti le fascette (sì, questa sono io: non sopporto le fascette. Per me sono carta fastidiosa messa lì per impicciarmi le mani. Potrebbe essere fatta di carta vetro o igienica, per quanto ne ho rispetto e considerazione), e decidi se quella storia lascia cadere un’eco dentro di te. Se poi apri il libro e distrattamente ne leggi una decina di capitoli, ascolti la voce dell’autore o del suo fedele traduttore (partiamo dal presupposto che i traduttori non siano MAI traditori, e qualche volta ci tradiamo le aspettative da soli), quelle sensazioni echeggiano, si fanno strada, creano altri momenti magici e unici. Il momento dell’innamoramento di un libro. Un battito di ciglia, una scarica di adrenalina lungo la schiena, le mani nervose, ed è fatta. E’ il momento in cui il lettore consegna il suo cuore di lettera al libro.
Come si svolge poi la storia…passa in secondo piano. Sarà argomento di altri post.
L'Amanita e LoreGasp
