La tredicesima storiaDiane Setterfield
Il vuoto.Quattrocento pagine di parole.Peggio, quattrocento pagine di parole che non mi hanno detto niente. Torbido? No, per il torbido-morboso consiglio una maestra: Joyce Carol Oates.Le sue frasi grondano e trasudano germi. La tredicesima storia per me è un libro inutile.Asettico.I suoi personaggi non sono vivi, non mi coinvolgono.La storia non mi riguarda.Ed è un peccato; la trama, incentrata sui segreti e le trame di una famiglia, (due sorelle, in modo particolare), potrebbe essere raccontata in modo più interessante. Peccato, perché la storia è scritta in modo corretto, ha un bel "fraseggio" scorrevole... ma rimane fredda e lontana per circa 350 pagine.Ha un guizzo di vitalità alla fine, quando svela tutti i segreti, tardi per riscattare l'opera.Resta una domanda.La sensazione di vuoto è voluta? È l'intento dell'autrice?Se voleva trasmettere il vuoto, c'è riuscita.Ma non fa per me, agorafobica patologicamente affezionata all'horror vacui in tutte le sue forme...
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