Sette minuti dopo la mezzanotte Patrick Ness
Sai bene che non è vero. Sai che la tua verità, quella che nascondi, è la cosa di cui hai più paura.
Da un bozzetto originale di Siobhan Dowd, Ness ci regala questo piccolo gioiello. La trama è quasi elementare: le vicende di un teenager, figlio di divorziati, padre assente (all’estero, risposato, letteralmente assorbito da seconda moglie e “nuova” figlia), madre malata, nonna rompiscatole… Sotto una superficie apparentemente calma, c’è un magma di rabbia, paura, rifiuto, collera, frustrazione che aspetta di esplodere. Una notte, sette minuti dopo la mezzanotte, l’innocuo tasso del giardino dietro casa va a trovare Conor per “metterlo di fronte alla verità”…
Un libro per ragazzi. Davvero? Ho trovato più argomenti essenziali in questo simpatico libro che in certi malloppi di filosofia e teologia che ho dovuto sorbirmi pro esami. La paura di fronte alla malattia ed alla morte. La convivenza con la malattia. Le complicate dinamiche familiari o sociali quando una malattia mortale incombe. Il confronto con il mondo esterno; persone che danno una pacca sulla spalla come se dovessero dimostrare qualcosa o quelle che fanno finta di ignorare il problema. Ma intanto il tuo problema e lì e devi affrontarlo.
Confesso: ho superato da anni la fascia d’età consigliata dall’editore. E lo rileggo volentieri, anche se alla fine la lacrimuccia scappa. Non dobbiamo avere 12 anni per temere malattia e morte.
Coraggio, a volte è salutare metterci di fronte allo specchio e domandarci: di cosa hai veramente paura?
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