Forse l’ho già detto, ma amo la quaresima con le sue liturgie… e i corali di Bach; per me è tempo di raccoglimento, rinnovamento e preghiera, senza ostentare mortificazioni inutili e insensate. Il <<siamo nati per soffrire>> non fa parte della mia formazione, né della mia vita: di solito prendo quello che arriva, giorno per giorno.
Per questo periodo preferisco libri intensi, che non siano puro intrattenimento; a volte si tratta di letture bibliche, ma non sono così rigida nelle scelte.
L’ho pensato la prima volta che ho manipolato La Piuma di Faletti: questo è per la quaresima.
Poi Simona e Loredana hanno scritto i loro pensieri; hanno confermato l’impressione iniziale, divertendomi con la discordanza. Proprio come una melodia di Bach, che ti avvolge con le sue geometrie armoniose, simmetriche e perfette, poi ti colpisce con una notina inaspettata, quasi stridente…ed apre e regala tutta un’altra prospettiva.
Faletti, eclettico e straripante, paroliere equilibrista dai cento volti e dialetti mi ha accompagnato per anni con i suoi personaggi. Dal predicatore moralista che urla “…culattacchioni! E pensate che io non vi veda?!” o lo scemo del paese (Passerano Marmorito): “tutti dicono che sono matto-matto-matto… ma non è mica vero!”
E via, tante altre maschere, passando per la musica e i libri trucidi lievemente surreali.
Fino a questo libretto.
Sei brevi racconti, favole leggere come la piuma, ma dense e profonde quanto l’umanità che questa piuma sfiora: Il Re e il Generale, Il Curato e il Cardinale, La Ballerina innamorata, La Donna di Tutti, L’Uomo del Foglio Bianco.
Il potere, la fede, il possesso, la bramosia, l’amore e la bellezza. Tanti percorsi per portare a compimento una vita, per “andare oltre”. E ancora Bach mi regala la colonna sonora con la sua Passio secondo San Giovanni, con la sublime aria da contralto “Es ist vollbracht!”: consummatum est, tutto è compiuto, bruciato fino alla fine come una candela che regala la sua preziosa luce fino all’ultimo.
E con La Piuma andiamo oltre.
Sì, Loredana; ancora una volta sono d’accordo con te.
Non leggete questo libro se volete ridere; non compratelo se cercate un thriller fantasioso ed insolito.
Leggetelo se volete incontrare un uomo che ha gettato via tutte le sue maschere per volare oltre.
Leggetelo per provare a comprendere il “sublime”.
(Non ricordo lo spunto, né dove, ma tempo fa si disquisiva de il sublime… sorridevo perché sub-lime mi faceva pensare ad una lima che grattava via da sotto; l’ho trovato ne “La piuma”: la malattia ha limato via tutte le sfaccettature, ha portato via le maschere per lasciarci un Uomo del Foglio Bianco sorprendente.)