L'Ambrogino "loro"

Creato il 05 marzo 2011 da Maxbasten
Fare le cose per bene, con impegno, passione e onestà, ed ottenere grandi risultati porta a vivere istanti di grande soddisfazione personale. La gratificazione maggiore si prova all'interno di se stessi, nel proprio intimo, da gustare nei momenti in cui si è soli e isolati dal mondo ... come quando, in attesa del sonno del giusto, si torna col pensiero a quanto fatto di buono e ci si sente soddisfatti ed in pace con noi stessi. Oppure quando al risveglio, all'inizio di una nuova giornata, ci si guarda allo specchio consapevoli di avere la coscienza a posto, e questa consapevolezza ci permette di vivere con animo leggero la giornata ed affrontare con serenità gli ostacoli e le avversità della vita. Ma questa soddisazione interiore raggiunge il culmine quando i propri meriti vengono inaspettatamente riconosciuti e premiati pubblicamente.
Tutti questi meravigliosi sentimenti devono aver travolto ed emozionato il Presidente Massimo Moratti all'atto di ricevere dal Sindaco di Milano Letizia Moratti una edizione speciale e fuori stagione dell'Ambrogino d'Oro ... che per l'occasione ribattezzerei "Ambrogino loro" ... dei Moratti insomma. Che grande soddisfazione deve essere stata. Il 7 dicembre (Sant'Ambrogio, patrono di Milano) è il giorno canonico nel quale si assegna questa onorificenza a coloro i quali, con la loro opera, hanno contribuito a tenere alto il nome di Milano e della "milanesità". Il 7 dicembre 2010 sono stati premiati gli eletti tra i quali, per una colpevole, assurda, ingiustificabile, incredibile, dissennata valutazione, non faceva parte la beneamata ... sul sito ufficiale dell'Inter apparve questo sobrio e sereno comunicato: «È con grande dispiacere che F.C. Internazionale deve constatare, anche in occasione di Sant'Ambrogio e dei conseguenti Ambrogini assegnati ai cittadini più illustri, la mancanza totale di un segno di riconoscenza da parte del Comune di Milano nei confronti della società nerazzurra per i grandi successi nazionali e internazionali ottenuti quest'anno. Conseguentemente, F.C. Internazionale rivolge direttamente ai propri tifosi di Milano (e agli altri? n.d.r.) un grande e affettuoso ringraziamento per la passione, le gioie e l'orgoglio vissuti insieme». Letizia Moratti replicò che l'Inter era già stata premiata con la medaglia d'oro nel 2008, per i suoi 100 anni, e il riconoscimento non poteva essere dato due volte (ma poteva o non poteva?!?). In ogni caso il Sindaco Moratti promise che «il club nerazzurro riceverà comunque un altro riconoscimento». Insomma ... finalmente, a grande richiesta, ecco assegnato l'ambìto premio ... che gran soddisfazione deve essere stata.
Ma Moratti lasciamolo cuocere nel suo "ambrodino" e dedichiamoci alle cose serie: Juve-Milan ... il "superclasico" visto che il derby d'Italia è un altro. Sfida da prendere con le molle e tanta tanta concentrazione, senza pensare al Tottenham e senza farsi trarre in inganno dal momentaccio che stanno vivendo i bianconeri ma cercando di trarre vantaggio dall'esperienza negativa vissuta nella gara di andata. Dovremo fare i conti con il loro orgoglio, dovremo dimenticare i loro difetti e le loro carenze strutturali. Orgoglio e motivazioni particolari che hanno permesso loro di portare via quattro punti su sei agli onestoni e tre su tre a noi ... sette punti su nove sottratti alle prime due della classifica, roba che se avessero ottenuto risultati in proporzione anche con le altre squadre avrebbero già vinto matematicamente lo scudetto. Il rientro di Boateng, la ritrovata vena di Pato, la crescita di Van Bommel, la solidità difensiva devono rappresentare la base su cui "costruire" la gara di questa sera, sapendo che i tre punti ce li dovremo guadagnare con fatica, applicazione e concentrazione, che non ci verrà regalato nulla.
Intanto ieri sera a Lecce si è verificato un fatto curioso: la Roma vince al 90' su un calcio di rigore fotocopia di quello concesso lunedì scorso al Milan senza provocare reazioni scomposte nella stampa nè proteste isteriche da parte dei salentini. La distanza ravvicinata tra Borriello e Munari, il volto del difensore girato dalla parte opposta rispetto al pallone e le braccia alte rendono sovrapponibili i due episodi, ma il primo è stato oggetto di polemiche feroci per tutta la settimana mentre il secondo, a poche ore di distanza, è già stato archiviato ... mah ...
Pubblicato sul sito di Milan Day

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