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L’ammazzafilm, di Stefano Disegni

Creato il 07 gennaio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

“56 film che hanno fatto la storia del cinema recente, rivoltati come calzini dal più feroce cinesatirico italiano”  recita il sottotitolo de L’ammazzafilm, ultima raccolta di vignette satiriche di Stefano Disegni, edita da Gallucci per la collana Ultra. Scrittore (Due Ruote e Una Stella, La Coscienza di Zen, Alla Riscossa), autore televisivo (L’Araba Fenice, Convenscion, Cronache Marziane, Tintoria) e cantante ( Gli Gruppo Volante, Gli Ultracorpi, La Ruggine), Disegni è conosciuto ai più per la sua brillante e irriverente opera di vignettista, sempre in bilico tra l’ironia pungente e lo scherno dissacrante. Con collaborazioni che spaziano da Il Manifesto a Il Fatto Quotidiano, passando per Il Corriere della Sera e Cuore (in coppia con Massimo Caviglia), il disegnatore ha trovato in Ciak, il mensile italiano di cinema per eccellenza diretto da Piera Detassis, l’habitat giusto per le sue strip di satira cinematografica, pubblicate con cadenza regolare sul magazine e appuntamento imperdibile di molti lettori. Dopo L’Indemoniato, la sua prima raccolta di strisce pubblicata nel 2010, Disegni è tornato sugli scaffali delle librerie con L’ammazzafilm, raccolta delle peggiori pellicole viste e recensite sotto forma di vignetta negli ultimi anni. Impugnando la sua matita come un’arma, il disegnatore giustiziere, “ammazza” le opere di registi nostrani e di fama internazionale con il sarcasmo che lo contraddistingue, divertendo il lettore con la sua personale visione/versione della pellicola presa in esame.

Si parte con il fantascientifico After Earth diretto da M. Night Shyamalan per proseguire con “Lo Sciaquone d’Oro 2009” vinto da Angeli e Demoni di Ron Howard, grazie alla sua improbabile sceneggiatura, e i premi Oscar Avatar, “realizzato con la tecnica cinematografica del futuro: il cinema in 3 M” (marketing, montatura pubblicitaria, marchette) e Gravity, la cui morale è: “Se non hai niente da dire, dillo con un bellissimo 3D e funziona”. Disegni poi non risparmi neanche i classici Disney come Bamby, in virtù della sua carica di Presidente del Coordinamento traumatizzati o i film di autori del calibro di Steven Soderbergh (Che – L’argentino) e Clint Eastwood (Invictus). Tra il “gatto morto” che ha in testa Giorgio Pasotti in Baciami Ancora di Gabriele Muccino e la “Sagra dello stereotipo” di Benvenuti al Nord di Luca Miniero prosegue la divertente stroncatura di pellicole nostrane per arrivare a titoli più recenti come Lucy, per la regia di Luc Besson e il biblico Noah di Darren Aronofsky. L’ammazzafilm è una raccolta imperdibile, non solo per gli estimatori del lavoro di Stefano Disegni, ma anche per tutti gli appassionati di cinema che troveranno nella ricca raccolta di strisce satiriche un differente approccio alla critica, divertente e pungente, con il quale non si potrà fare a meno di concordare e ridere, vignetta dopo vignetta.

Manuela Santacatterina


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