Ieri ho partecipato ad una riunione presso la scuola media che frequenta mio figlio. Tra le vari voci dell'ordine del giorno ci è stato illustrato un progetto seguito dai centri di aggregazione della val Nervia. Il progetto è articolato in modo tale da offrire ai ragazzi la possibilità di partecipare a laboratori di discipline diverse. Gli incontri si effettueranno una volta alla settimana e il centro sarà aperto per tre ore pomeridiane. Tra me e me ho pensato che bella iniziativa!!! Ma dopo aver sentito pronunciare i nomi dei comuni che hanno aderito all'iniziativa offrendo un locale per lo svolgimento delle attività, sono stata sopraffatta da una sorta di arrabbiatura tendente all'incazzatura, che ha trovato il culmine dopo aver fatto una piccola ricerca personale, mi spiego.Ebbene, i comuni in cui si svolgeranno queste attivita sono: Apricale, Dolceacqua, Pigna e Rocchetta. Isolabona è assente. Come al solito i ragazzi di Isolabona sono stati penalizzati da una scelta politica, ci sarà una spiegazione economica, chissà quanto costerà partecipare a questi progetti... la risposta è ZERO EURO. Ho scoperto, nella mia ricerca personale, che l'intero progetto è stato finanziato dalla Regione Liguria. Ecco cosa mi ha scritto un amico amministratore di un altro comune della valle:
Ciao Roberta, non sapevo che il comune di Isolabona non partecipava al progetto proposto da noi comuni tramite l'ambito sociale di Camporosso alla Regione Liguria e in un primo momento interamente finanziato ma in seguito, causa i molti tagli fatti dal Governo, solamente in parte cosa che ci obbliga a ridurre sensibilmente gli orari. Per quanto riguarda le spese, noi comuni non abbiamo dovuto sostenere alcuna spesa.
Sono rimasta allibita, com'è possibile lasciarsi scappare un'occasione così? I nostri ragazzi vivono in un luogo dove le attività extrascolastiche sono assenti, non esiste un luogo dove aggregarsi, non esiste una palestra dove effettuare attività sportive o meglio la palestra esiste ma fa da arredo urbano e non ingraziosisce neanche!!! Credo che gli amministratori debbano darmi una risposta, cosa li ha spinti a fare questa scelta? Eppure tra i consiglieri vi è anche una psicologa e mi risulta che vi sia un assessorato preposto ai servizi sociali. Beh, Isolabona resterà il paese dormitorio di sempre e di questo dobbiamo dire grazie a chi ci amministra prestando solo attenzioni verso attività che li vede partecipi in prima persona. Una cultura sociale non la si crea in poco tempo, bisogna offrire gli strumenti di partecipazione a chi domani sarà l'adulto, il ragazzo di oggi. La mia non è retorica, è solo uno sfogo di chi si guarda in giro e vede il nulla tutto intorno.