Con il Consiglio Comunale di
oggi, 2 settembre 2014, il Comune di Positano sopprime definitivamente la TASI.
Ciò significa che le prime
case a Positano saranno completamente esenti da tassazione!
Tale imposta era già stata
soppressa con il Consiglio Comunale del 20 maggio scorso e dunque la TASI, a
Positano, non sarà applicata neanche sulle seconde case, sugli esercizi
commerciali e sulle attività imprenditoriali.
L’ Amministrazione Comunale di
Positano ribadisce l’assoluta contrarietà a questo nuovo balzello imposto dal
Governo Centrale e alla politica degli annunci risponde con la politica dei
fatti!!!!
Infatti, ancora una volta si
vuole scaricare ogni responsabilità sugli Amministratori locali, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini attraverso
questa nuova imposta denominata TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili), che allo
stesso modo dell’IMU, colpisce tutti i proprietari e in parte anche i locatari
di immobili.
Tale tassa altro non è che lo
strumento fornito ai Comuni per introitare, sotto altro nome, l’IMU sulle prime
abitazioni.
L’amministrazione De Lucia
ritiene che il Governo del nostro Paese, attraverso slogan e réclame, stia
semplicemente gettando fumo negli occhi degli italiani, imboccando la strada
sbagliata per rilanciare l’Economia nazionale.
Le nostre realtà
imprenditoriali e soprattutto le famiglie italiane, si trovano per l’ennesima
volta di fronte a vecchie imposizioni, riproposte sotto altri nomi, ma che
hanno sempre e comunque lo stesso scopo: aumentare il prelievo fiscale, al fine
di reperire fondi indispensabili per coprire una spesa pubblica incontrollata.
Rispetto alla stragrande
maggioranza dei Comuni Italiani, oggi Positano va decisamente controcorrente e
rifiutando l’applicazione della TASI si schiera come sempre e in maniera aperta
e decisa dalla parte dei cittadini.
“Questa decisione – ribadisce il Sindaco De Lucia - è maturata dalla convinzione che i cittadini
vanno tutelati e non ingannati, che occorre governare con chiarezza e
trasparenza, che la strada giusta non
è quella di soffocare i cittadini di tasse, ma soprattutto che la prima casa
rappresenta un bene sacro e pertanto non va toccato, né tassato.”