Mi disse una sorta di nobil donna in fase di decadenza, in una calda mattina sulla spiaggia, che si viv veramente soltanto se si soffre e che la vita ha ben poco senso se si cercano tutti i modi possibili per star bene e basta, per godere senza soffrire, e sto parlando ovviamente solo sotto l’aspetto sentimentale.
Ci si dovrebbe far trasportare, a parer suo, dalla corrente, quindi irrazionalmente andare incontro a batoste di ogni genere e a craniate contro quel muro solidissimo chiamato sentimenti, in gergo l’amore. Credo che su questo non ci piova, lo considererei un punto fermo.
Adesso c’è da decidere, ci stiamo a questa specie di gioco al massacro o ci ritiriamo prematuramente dedicandoci ad hobby ed usanze altrettanto piacevoli ma meno riempitive, meno colmanti? Io ho ventidue anni tra un mese e briciole, mi piacerebbe tanto riservarmi certi tipi di depressione per il futuro, quando davvero non potrò fare a meno di avere dei pargoletti tra i piedi e una moglie affettuosa, così da non dover spendere la mia esistenza in qualche night club o locale dai facili costumi, perché questa é la fine quasi assicurata ad un uomo senza stabilità sentimentale. É bello essere innamorati, vedere tutto rosa e fiori e pensare di costruire qualcosa con la persona che ti sei scelto e che ti ha scelto. É belo, ma oggi non é più come quando si fidanzarono i miei genitori, poiché a quel tempo la persona che conoscevi era anche quella che ti portavi all’altare.
Non dico che questo debba una prerogativa per tutti, ma quantomeno essere mentalmente imposti a creare un progetto simile così, per evitare di buttare via inutilmente anni della propria fugace giovinezza. Non si ha voglia di rapporti fissi e seri? Perfetto, non ci si fidanza. È scorretto e moralmente reprensibile chi invece si unisce con un’altra persona pur sapendo che comunque prima del matrimonio, che oggigiorno non si celebra mai. Prima dei vent’anni, ne dovrà cambiare altri tre o quattro, perché è giusto provarne alcuni, perché non ci si può certo leggermente sacrificare a quest’eta di belle speranze e sogni a non finire e perché soprattutto non si riesce a tenere il cervello sopra il collo ma perennemente tra le gambe. Fidanzarsi a vent’anni o giù di lì? È una follia per come la vedo io, tanto tutti sappiamo benissimo che oltre le belle parole c’è una verità cagna e bastarda: quello di oggi non sarà quello della vita intera. Finiamola di illuderci e vediamo di rimanere coi piedi ancorati al suolo, altrimenti a voglia a depressi e psicologi. Non esiste più spirito di adattamento, senso del sacrificio. O il partner è fatto su misura per me oppure lo mollo, tanto a vent’anni da qui che mi sposi campa cavallo e sai quanti ne potrò trovare. In pochi saranno disposti ad ammetterlo ma questa è la realtà. E a me fa cagare letteralmente. Mi sforzo d’essere sincero e coerente , unendo fatti ben precisi alle parole che mi escono di bbocca.
Ma il problema torna a porsi. Noi siamo fatti per stare in coppia, non da soli, che siano venti o trent’anni o quaranta. D. Soluzioni non ce ne sono. Si potrebbe però cercare di essere corretti con chi ci troviamo accanto rispettandolo ma soprattutto giocando a carte scoperte. Perché i sentimenti non sono un gioco e perché uno psicologo buono costa tanto, e c’è crisi di sti tempi.
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