L’amor.

Da Lorenzo Zuppini @lorenzozuppini
Ho sempre pensato che tutti noi non fossimo fatti per star soli, per vivere soltanto per sé stessi. La ricerca di qualcuno che ci completi e ci stia di fianco durante la vita mi pare un passaggio scontato e vitale ed anche comune per ognuno di noi. E la vita è fatta di sofferenza prima che di gioia. 
Mi disse una sorta di nobil donna in fase di decadenza, in una calda mattina sulla spiaggia, che si viv veramente soltanto se si soffre e che la vita ha ben poco senso se si cercano tutti i modi possibili per star bene e basta, per godere senza soffrire, e sto parlando ovviamente solo sotto l’aspetto  sentimentale. 
Ci si dovrebbe far trasportare, a parer suo, dalla corrente, quindi irrazionalmente andare incontro a batoste di ogni genere e a craniate contro quel muro solidissimo chiamato sentimenti, in gergo l’amore. Credo che su questo non ci piova, lo considererei un punto fermo. 
Adesso c’è da decidere, ci stiamo a questa specie di gioco al massacro o ci ritiriamo prematuramente  dedicandoci ad hobby ed usanze altrettanto piacevoli ma meno riempitive, meno colmanti? Io ho ventidue anni tra un mese e briciole, mi piacerebbe tanto riservarmi certi tipi di depressione per il futuro, quando davvero non potrò fare a meno di avere dei pargoletti tra i piedi e una moglie affettuosa, così da non dover spendere la mia esistenza in qualche night club o locale dai facili costumi, perché questa é la fine quasi assicurata ad un uomo senza stabilità sentimentale. É bello essere innamorati, vedere tutto rosa e fiori e pensare di costruire qualcosa con la persona che ti sei scelto e che ti ha scelto. É belo, ma oggi non é più come quando si fidanzarono i miei genitori, poiché a quel tempo la persona che conoscevi era anche quella che ti portavi all’altare. 
Non dico che questo debba una prerogativa per tutti, ma quantomeno essere mentalmente imposti a creare un progetto simile così, per evitare di buttare via inutilmente anni della propria fugace giovinezza. Non si ha voglia di rapporti fissi e seri? Perfetto, non ci si fidanza. È scorretto e moralmente reprensibile chi invece si unisce con un’altra persona pur sapendo che comunque prima del matrimonio, che oggigiorno non si celebra mai. Prima dei vent’anni, ne dovrà cambiare altri tre o quattro, perché è giusto provarne alcuni, perché non ci si può certo leggermente sacrificare a quest’eta di belle speranze e sogni a non finire e perché soprattutto non si riesce a tenere il cervello sopra il collo ma perennemente tra le gambe. Fidanzarsi a vent’anni o giù di lì? È una follia per come la vedo io, tanto tutti sappiamo benissimo che oltre le belle parole c’è una verità cagna e bastarda: quello di oggi non sarà quello della vita intera. Finiamola di illuderci e vediamo di rimanere coi piedi ancorati al suolo, altrimenti a voglia a depressi e psicologi. Non esiste più spirito di adattamento, senso del sacrificio. O il partner è fatto su misura per me oppure lo mollo, tanto a vent’anni da qui che mi sposi campa cavallo e sai quanti ne potrò trovare. In pochi saranno disposti ad ammetterlo ma questa è la realtà. E a me fa cagare letteralmente. Mi sforzo d’essere sincero e coerente , unendo fatti ben precisi alle parole che mi escono di bbocca. 
Ma il problema torna a porsi. Noi siamo fatti per stare in coppia, non da soli, che siano venti o trent’anni o quaranta. D. Soluzioni non ce ne sono. Si potrebbe però cercare di essere corretti con chi ci troviamo accanto  rispettandolo ma soprattutto giocando a carte scoperte. Perché i sentimenti non sono un gioco e perché uno psicologo buono costa tanto, e c’è crisi di sti tempi.

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