L’amore è un prodotto dell’azione reciproca di due individui, perciò è mistico e universale e infinitamente formabile come lo stesso principio individuale.
L’amore è come la filosofia. E’ e deve essere per tutti ogni cosa. L’amore è dunque l’io, l’ideale di ogni aspirazione.
L’amore è nelle stesse condizioni della persuasione. Quanti credono di essere persuasi e non lo sono! Soltanto del vero si può essere veramente persuasi, soltanto ciò che è amabile si può veramente amare.
Si è soli con tutto ciò che si ama.
Tutto ciò che è degno di essere amato è un oggetto (una cosa). Ciò che è infinitamente degno di essere amato è una cosa infinita, una cosa che si può avere soltanto attraverso un’attività infinita, incessante. Possedere si può soltanto una cosa.
Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso.
Platone considera l’amore come figlio della mancanza, del bisogno, e dell’esuberanza.
Il bisogno di amore rivela già un dissidio esistente in noi. Il bisogno è sempre indizio di debolezza.
Quando si ama a dovere, nel nostro intimo si sviluppa un mondo reale, visibile secondo le parole.
L’amore ha sempre svolto romanzi, ossia l’arte di amare è sempre stata romantica.
-Novalis, Frammenti-
ABRAMIDE
Via, Spirito del Fuoco, via, via.
Zefiro, Spirito dagli occhi azzurri, volgiti, e in tralice
Guarda la mia fredda urna sepolta nel carice,
Dove riposa il suo bordo mucoso
Tra la menta acquatica e il crescione tenebroso,
Dove i fiori, in un affanno molle,
Alzano gli occhi sovra le bolle,
Come la nostra Regina, quando vorrebbe dormire,
Ma Oberon, dispettoso, non rispetta il suo desire,
Amami, cerulea fata, sono sincero;
Son folle di te, davvero.
-John Heats-