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L'amore ai tempi dell'Iphone

Da Aspassoconblue @AspassoconBlue

L'amore ai tempi dell'Iphone I rapporti finiscono. Si dileguano, passano, si consumano, si interrompono, giungono alla fine prima che si capisca che erano iniziati. Siamo figli della velocità, dovremmo chiamarci forse futuristi? Dovremmo etichettarci rapidi consumatori di emozioni? Oppure dovremmo solo essere consapevoli del fatto che ciò che chiamavamo rapporto tale non era e quindi si è perso nei meandri del tempo. Le persone vogliono amare ma non hanno più tempo da dedicare all’amore, siamo automi in preda a bulimia affettiva che non sono in grado di elargire sentimenti, non vogliamo impegnarci, lavoriamo troppo e spesso, anche se non si dice, non abbiamo voglia di avere qualcuno a fianco che detti legge sul nostro cervello. Ma perché siamo arrivati a questo, perché le uniche cose alle quali pensiamo sono il lavoro e gli amici, perché ci chiudiamo in noi stessi e non diamo spazio all’unica cosa che cambia veramente la vita?
Una miriade di domande che si ingarbugliano continuamente nel vano tentativo di trovar risposte non banali, stiamo ore e ore a cercar strategie inutili, scuse vane, scappatoie stupide per non far spazio all’amore e a quella sensazione di farfalle nello stomaco che ci rende vivi e ci preannuncia che la parte meno razionale di noi sta prendendo il sopravvento. L’amore è l’unica cosa per la quale vale la pena soffrire, lottare, non dormire, innervosirsi, tirare oggetti, lanciare abiti dalla finestra, picchiarsi davanti al portone di casa e ancora urlare, starnazzare come galline, uscire di nervi, tirare pugni contro alla porta, lanciare il nuovo Iphone verso il muro e levarsi un tacco diciassette dai piedi per lanciarlo in testa al tuo interlocutore. L’amore è l’unica cosa che tramuta la pioggia in una cascata d’acqua erotica, il tuono in un canto gregoriano e la grandine in un massaggio fresco di primavera. L’amore è l’unica cosa per cui rimani scalzo in mezzo alla sabbia a gridare contro al vento, la sola per cui corri a tutta velocità rischiando un velox da duemila euro e il ritiro della patente e la semplice ragione per cui la perdi, la ragione. L'amore ai tempi dell'Iphone Ma allora perché ci nascondiamo dietro a falsi clichè? Perché appena sentiamo il campanello d’allarme che rintocca due volte al terzo mettiamo paletti illogici per imporci di non mollare il freno a favore dell’acceleratore? Perché se una persona ci piace a tal punto da non capir più nulla di ciò che stiamo scrivendo o facendo o altro, escono dalla nostra bocca parole del tipo: “guarda hai capito male, io non mi voglio impegnare o non credo di essere ciò che pensavi”.  Tecniche di difesa o semplice stupidità cronica? Atroci masturbazioni mentali o anacronismi amorosi?
Il tempo è un’occasione che non può ritornare, e io aggiungerei, per fortuna!

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