Candidata Regione Liguria Marzo 2010.
27 luglio
Said ci viene incontro sorridente e noi più di lui. Hanno appena trasferito “a sorpresa” 71 minori su di un traghetto che dovrebbe portarli dopo 8 ore a Porto Empedocle con destinazione finale forse la Campania. Siamo corse sul molo per salutare i “nostri” ragazzi costretti ancora una volta a fare i conti con il mare e coi loro incubi, per tranquilizzarli e assicurarci delle loro condizioni di saute psicofisica, ma la nave era già in partenza. Non sappiamo se riusciremo mai più a rintracciarli, per questo appena rientrate alla Loran cerchiamo subito con lo sguardo i nostri “preferiti” quelli che più si sono confidati e con i quali si instaurato un rapporto molto simile all'amicizia. Per questo siamo felici di poter riabbracciare Said. Lui estrae dalla tasca due fogli stropicciati scritti a penna. Ha preparato una lettera per la madre, me la consegna. Vuole che la leggiamo. Ci commuoviamo. Vuole che la madre sappia quanto lui la ama e ha bisogno di lei, vuole che lei sappia che lui è vivo e che la cerca sempre. Vorrebbe fargliela avere questa lettera, ma non sa dove lei si trovi né se è sopravvissuta (“ma in fondo al mio cuore so che è viva”). Allora gli dico che se vuole posso pubblicare questa lettera sul mio sito e diffonderla per tutta la rete sperando che lei possa leggerla o possa almeno essere avvertita che lui è vivo e la cerca. L'idea gli piace: mi regala un sorriso dei suoi, a tutta faccia.
Ecco la traduzione della lettera che SAID ISLAM YACOUB, nato in Camerun il 17.9.1997, ha scritto a sua mamma KADIATOU.
L'ultima volta che si sono visti era il 17 marzo a Sebha (Libia).
Alla mia mamma
L’amore di un bambino per la sua mamma. Scrivo questa lettera per dirti che ti amo. Da quando ci siamo separati ti penso giorno e notte, la notte è molto lunga per me lontano da te . Tu sei la più bella donna del mondo, tutti i bambini sognano di averti sulla terra, tu sei la miglior madre che io abbia mai potuto pensare. Un giorno mi sono separato da te mamma. Sai, se fossi un fiore io ti pianterei nel mio cuore, ti innaffierei con le mie mani. Quando ti penso le lacrime cominciano a scendere. Se oggi sono qui senza di te io mi sento solo al mondo e non c’è niente da fare tu sei la persona che conta di più per me, la più cara del mondo. Io sogno per me un giorno di ritrovarti sana e salva, le tue piccole filastrocche canzoni, mi fanno salire il morale, e mi danno la speranza di essere un bambino amato da sua madre. Io vorrei essere il più felice al mondo come gli altri bambini della terra, vorrei gioire della tua presenza, ti prometto che combatterò come posso con tutte le mie forze per ritrovarti. Io so che sei viva e mi pensi, io sarò sempre concentrato in tutto quello che faccio a pregare Dio misericordioso il più misericordioso, io so che Tu mi ascolti, senza sonno né sonnolenza, Tu sei presente nel tuo trono. Tra tutti i bambini aiuta me a ritrovare la mia famiglia, vorrei essere il più felice del mondo e sarebbe un giorno indimenticabile della mia vita.
Mi aiuti a farmi uscire da questa griglia?
Said Islam Yacoub, 14 anni, orfano di padre, figlio unico.
(Dal Camerun al Tchad alla Libia. NON sente la mamma e ne ha perduto le tracce dal 17 marzo 2011. Sbarcato a Lampedusa il 9 luglio) .
Qui l'articolo completo. Credo che non ci siano parole da aggiungere.