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L´amore é al piano di sopra

Da Leggere A Colori @leggereacolori
L´amore é al piano di sopra

" Tu non puoi permetterti di gestirmi come vuoi". Queste parole giravano a velocitá incontrollata nella rotatoria del suo pensiero, al centro, ignorando il resto del traffico. Era una tiepida mattina di fine Aprile e la scuola era in autogestione. Per modo di dire, perché di gestito c´era solo il servizio di "sicurezza" promesso dal rappresentante d´istituto al preside, il quale non voleva nuove grane. In sostanza se qualcuno andava in bagno o bighellonava per la scuola i controllori-soldato, selezionati tra le quinte, facevano le domande al povero malcapitato di turno in stile " Non ci resta che piangere ": "Chi siete? Dove andate? Cosa trasportate? Quanti siete?...Un fiorino. Chiaramente gli alunni che non hanno voglia di studiare si autogestiscono con attivitá ricreative, c´era chi con lungimiranza aveva portato le carte da giuoco e poi spopolavano le cuffiette bianche e i giochi allo smartphone. In 3C entrava un delizioso venticello, sottovalutato, e solo le ragazze sembravano unite.

"Ecco il mio salvatore!". Era la Erica, partita dispiaciuta da casa e felice di potersi confrontare con qualcuno che la stesse a sentire. Era un po´pazza, ma senza malizia, di un pazzo buono. Agitava il quaderno e si avvicinava alla cattedra.

- Vedi prof. so´ diventata matta tutta la sera e fatto e rifatto le equazioni e mi dá sempre diverso dal libro.

Massimo non permetteva a nessuno di dargli tu tranne che a lei. Sapeva molte cose sulla sua famiglia e le perdonava quei modi sfacciati e gli entusiasmi inopportuni, sapeva che altrimenti le avrebbe fatto del male, perché lei in quel momento era in cerca di appigli. E anche un professore di matematica, a suo modo, puó essere un appiglio in questo mondo scivoloso. Massimo chiamato " Al Massimo " dagli studenti perché quando parlava di matematica con un gesso in mano si riteneva andasse al massimo delle sue capacitá fisiche e mentali tra numeri e infiniti diede uno sguardo ai calcoli, e siccome gli sembrava tutto giusto saltó alla lavagna per rifare tutto daccapo.

Esiste un momento in cui i ragazzi spariscono, dalle famiglie, si assentano, chiudono gli altri fuori. Gli altri la scuola, gli altri gli amici o i parenti per esempio. Ti ritrovi a dire a tua moglie dopo la colazione: " come si é fatto grande Giancarlo. Sembra quasi un altro". Dentro segretamente tremi perché sai quanto tenero é quel fuscello spavaldo che la vita piegherá in un istante. Ecco, a quello pensava Massimo mentre risolveva con tanti tocchi di gesso l´esercizio. In realtá nessuno se ne interessava a parte l´incantata Erica che sperava di non fare l´ennesima figura con un rappresentante del genere maschile.

I ragazzi sono un quadro senza cornice, a volte.

- Lo segnaleró.

- Cosa prof?

- Avevi ragione, la soluzione del libro é sbagliata.

- Come sbagliata?

Poteva un libro scritto da professori contenere sbagli? Massimo ripose il gesso con aria soddisfatta. Era fiero della sua piccola alunna svirgolata.

- Lo segnaleró all´editore. Vedi Erica potrá sembrarti strano ma spesso gli errori vengono da chi non ce lo aspettiamo. Quelli sono gli errori che per noi contano, che ci fanno soffrire e come in questo caso ci stupiscono. Ma questo serve anche a dimostrarci che dobbiamo saper resistere, e perdonare. E si possono cancellare, come faró fare io all´editore e comunque risolvere nel modo giusto. Guarda la lavagna.

All´universitá non ti dicono che fare il professore sará piú che un mestiere. Lo scopri quando sei in campo. Come la guerra. Peró é una guerra bella, nobile, che serve a portare la conoscenza dove c´é buio e vuoto. E ti capita di parlare col cuore, perché rivedi te stesso venti o trent´anni fa quando cercavi anche tu una direzione. E quando cercavi le domande e poi anche le risposte e poi anche il modo di infrangere le regole imparate. Chi conosce la strada guida diverso. Chi conosce la strada puó guidare gli altri.

- Grande prof! so´un genietto allora. Me lo da´un 8 allora?

Beh tentarci é legittimo.

- Se vuoi ti interrogo e vediamo se lo meriti.

- Allora no, la prossima volta.

Ritirava tutto indietro con una smorfia, si sistemava i capelli prima di ritornare tra le compagne che l´avrebbero squadrata ancora una volta e canzonata per essere l´unica a dar corda al professore. "Tu non puoi permetterti di gestirmi come vuoi". La moglie di Massimo era arrivata a un punto di rottura. Ci son persone che vogliono avere il controllo su tutto, tolgono l´aria al prossimo, prendono le scelte per entrambi. Massimo era una di quelle e non senza colpa. Perché non basta dire "son fatto cosí". Try better, fail better diceva Beckett.

- Perché sei infelice Erica?

- Io sto benissimo.

- Dimmi la veritá, tutto il resto non mi interessa.

- Prof il fatto é che...non mi ha mai voluto bene nessuno come serviva a me, da piccola, e ora vorrei l´amore. Le mie amiche hanno tutte il ragazzo io ancora no e non so nemmeno se qualcuno mi vorrá. Dicono che sono strana, in realtá.

Le si velarono gli occhi. Ma erano pronti a brillare.

- L´amore é ovunque, sei tu che devi sceglierlo. Lui non si fa scegliere. É inutile cercarne le tracce per una vita intera, scopriresti che l´amore é solo al piano di sopra. L´arcobaleno si vede solo nella pioggia, é nei momenti difficili che possiamo dimostrare la nostra luce, i nostri colori.

La campanella suonó. Massimo rifletté che la matematica era molto meno impegnativa dell´amore, quello ti interroga senza che tu possa studiare e il voto non sempre si puó recuperare. C´é chi piange perché non ha amore, e questo gli stava facendo rivalutare il suo, quello che restava del suo. Ci avrebbe pensato ancora alla prossima ora forse. Erica non aveva mai sentito un discorso tanto intenso diretto a lei. Si era sentita importante. Molto piú di zero. "L´amore é al piano di sopra". Cos´avrá voluto dire si chiedeva. I suoi vicini al piano superiore erano vecchi non avrebbe trovato nessun amore, o forse voleva dire che é a un piano piú importante, superiore alle altre cose. O forse solo che é piú vicino di quanto si pensi. Qualsiasi fosse la veritá era di quelle non necessarie da appurare subito. Era una frase bellissima e le era basta la fiducia. L´amore era al piano di sopra ed era solo da prendere. Gli occhi erano pieni di futuro. Son quegli attimi che chiami " da allora in poi".


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