Dimmi come cammini e ti dirò con chi sei. Non è una battuta ma una verifica che chiunque può effettuare dal momento che non solo vi sono, fra uomini e donne, differenze sul ritmo di camminata, ma queste differenze – com’è stato recentemente osservato – variano a seconda del contesto e, precisamente, della compagnia. Ma andiamo con ordine partendo da quanto, a livello scientifico, era già noto da tempo, vale a dire il fatto che i maschi tendono a camminare più velocemente rispetto alla femmine (J Anthropol, 2012;1–9), sia quando sono soli, sia quando sono assieme ad altri maschi (J of Nonverbal Behav,2010;34:15–26).
Alla base di questa differenza non sembra esservi alcun ritardo culturale né alcuna influenza sessista bensì, molto semplicemente, una diseguale conformazione di peso, massa e lunghezza degli arti inferiori fra i sessi (Annu Rev Anthropol, 1985;14:429–473). Ciò non toglie che il ritmo di una camminata possa subire variazioni volontarie ed evidenti. In particolare, a differenza delle femmine, i maschi riferiscono che, allorquando non avvertono sintonia con la persona al loro fianco, tendono ad iniziare a camminare in modo più rapido di quanto non facciano quando soli (Sex Roles 1993;29:497–508).
Quel che ancora non si sapeva, e che è stato scoperto recentemente, è che il grado di intimità interferisce in modo significativo sulla velocità di camminata. Sai che scoperta, dirà qualcuno; in effetti, l’idea che in coppia si possa camminare più lentamente, magari intervallando una passeggiata con delle soste, è piuttosto intuitiva. Meno scontato, in realtà, è lo studio di due ricercatrici della Seattle Pacific University le quali – in aggiunta a quanto già si sapeva – hanno rilevato che in una coppia, a rallentare la velocità per favorire il partner, sobbarcandosi lo sforzo di una camminata non spontanea, è soprattutto il maschio.
I dati – scrivono le due studiose, Janelle Wagnild e Cara Wall-Scheffler – mostrano che vi è una diminuzione nella scelta della velocità fra i maschi che camminano da soli e i maschi che camminano con delle femmine e il grado di questa velocità “di favore”, tuttavia, dipende dalla tipologia di relazione della coppia maschio-femmina, coi passi maschili che quasi corrisponderanno a quelli femminili se i due condividono una relazione sentimentale (PLos One, 2013;8(10):e76576). Hanno dunque ragione quanti sostengono che amarsi, in fondo, sia camminare assieme.
Una considerazione valida in generale, nella vita, ed anche su un sentiero di montagna. Dove sarà lui – in omaggio ad un galateo che resiste al tempo al punto da far sospettare d’essere in realtà qualcosa di innato e naturale – ad aspettare lei per evitare che si attardi. E dove lei, forte di quell’intuito femminile che si origina nella donna prima del parto (Psychoneuroend 2014;43:1-10), potrebbe silenziosamente studiare il modo con cui lui rallenta i propri passi per farsi un’idea su tante cose. Ma se è amore, alla fine i due passi coincideranno. Non solo quel giorno, ma tutta la vita, scrivendo una favola nessuno studio scientifico potrà mai spiegare.