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L’amore è una bestia cronica. Il testo

Creato il 10 agosto 2015 da Vivianascarinci

Se l’amore fosse tutto occhi e gli occhi fossero due bambini

litigiosi fino voltarsi le spalle, sarebbe la cecità

Il colore che li comprende smetterebbe l’agitazione

prosciugato nella secca di una forra, un botro profondissimo

scavato dal ricordo dell’acqua Se gli occhi fossero due bambini

nello spavento notturno non sarebbero due spille spiaggiate

che appuntano ferite alla luna ma la sagoma offesa di un relitto

Se gli occhi si svestissero sarebbe due fantocci che celiano il firmamento

E se l’amore fosse uno sguardo sarebbero un ragazzo

che non vuole niente Forse l’amore è lo schianto per fusione

di una differenza che pure non pensa al confronto,

sul marciapiede del risveglio gettata com’è senza preavviso,

né sussistenza che pure devi garantire al corpo, nonostante

la deflagrazione con le sue anomalie di lunga e corta gittata,

corta come l’amore compulso che becca doloso la distanza

dal precedente identico, per farsi senza precedenti l’unico

fatto commensurabile, e lunga lunghissima gittata il travaglio

orizzontale che ne viene L’amore è una bestia cronica

che sembra un giocattolo L’amore è un organo inflazionato

una fluttuazione drenante il corpo su scenari vacui L’amore

scompone gli oneri inconsulti delle piccole piaghe, dissangua

senza fine memorie capovolte a svuotarsi Forse l’amore è

una chimera che non assolve i fatti, anzi li assorbe

nella spugna capovolta dei sogni, come l’appetenza vuota

e lontana di un trogolo infiorato tra le fanghiglie duttili e

lussureggiante e l’inciso pacioso di un grugnito che significa tutto

Forse è il porco di peso sollevato al giogo delle altezze

che mente franchigie superiori O la lingua sonora

di una decade di grigi riarsi che slavano il basso della torba

con un’eco di vetro e polveri scomposte nella facezia del cammino

Forse l’amore è un’allergia che poi entra in gioco

una ferma miscredenza sull’allergene che gli confonde i fiori

che lo estenua e che lo finge che lo arde di continuo sotto le meningi

lo buca, lo inghiotte, prolifera muco nei turbinati convulsi

e nell’unica profumazione sua, lo respira Forse

l’amore è questa mattanza nel profondo delle labbra

nonostante il risaputo sia querulo come il pantalone stellato

con cui non osi dormire E’ la gorgiera scollata di ogni decadenza

e il cane inalberato del distacco E’ la preghiera che pregando espia

il pregato Il lacerto, il travaglio fobico di un copione strappato Il sandalo

sfatato che calza discordia, la colonna obliterata delle scelte

la scapola crollata che astiene un vagito sorridendo


L’amore è una bestia cronica è un testo scritto nel 2011 nell’ambito di una mia collaborazione più vasta con il pittore Sergio Padovani . Pubblicato su web e introdotto a cura di Giacomo Cerrai che lo correda dei quadri che hanno ispirato lo scritto , si tratta del monologo che ho posto come incipit della raccolta poetica inedita Pratiche dell’ora madre.

11 agosto Morlupo
11 agosto Morlupo

Domani martedì 11 agosto alle 21,30 il testo verrà letto sottoforma dialogica da Beatrice Miozzi e Claudio Rotunno nell’ambito di uno spettacolo dedicato alla poesia d’amore che ne prende il titolo .


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