Titolo originale: "Érase una vez el amor pero tuve que matarlo" (1994)
[Toba] Mi dice che l’amore è una fregatura, che Betty è una puttana senza cuore. Gli chiedo se amerebbe Betty anche se non avesse più le tette. Mi dice che i capelli ricresceranno. Gli dico che le forbici di sua madre non perdono il filo. Come può Betty rispettare un uomo la cui vita è in balia di una madre armata di forbici? No, Toba, il punto non è quanti mesi ci mettono i capelli a ricrescere in un clima sfavorevole, il punto è se Toba è capace di difendere ciò che ama, fin dove è capace di arrivare Toba, se Toba è il figlio di sua madre o l’uomo di Betty. Sua madre non gli aveva tagliato solo i capelli quella notte e Betty lo capì subito. A lei non importava se aveva i capelli corti, lei voleva sapere se lui era capace di essere lui, chiunque fosse, e non per perderlo ogni volta che passava un fine settimana altrove. L’amore non è una fregatura, Toba. L’amore è un limite e ci misura. Toba guarda la vetrina del bar in cui sta spuntando l’alba, ha frignato otto ore filate, una puttana sta dormendo sulle sue ginocchia. Toba afferra la puttana per i capelli, le solleva la testa, incolla la bocca a quella di lei, la puttana russa. Toba la lascia ricadere sulle proprie gambe. Mi dice che l’amore è una fregatura.
Poi si seppe che Betty aveva lasciato Toba perché non le piaceva con i capelli corti. Semplicissimo.