In base alle caratteristiche caratteriali dei 12 segni, abbiamo pensato di suggerirvi l’articolo di Silvia Avallone intitolato “L’amore (imperfetto) di ogni giorno”(potete leggerlo sulla sua pagina di fb) e di suddividerlo in dodici parti e assegnarli per affinità, in occasione di san Valentino ormai trascorso. Non importa se siate single o in compagnia, l’amore non si risparmia mai e soprattutto non si ricorda solo in questa occasione, ma è una condizione perenne vivibile in ognuno di noi, che sia l’amore per i romanzi, per il vostro animale domestico, per i vostri figli, i vostri cari, o per il caffè!
Ariete: È difficilissimo raccontare un amore coniugale che non sia fatto almeno di litigi furibondi e piatti scaraventati contro i muri.
Toro: L’amore, per come lo vedo adesso, è il contrario di tutte le menzogne che ci diciamo per raccontarci la vita che non stiamo vivendo. Non è crudele, non dura una sola stagione, non si esibisce e non si trucca. L’amore è esattamente, nel tuo volto preciso, nei tuoi modi imperfetti di fare, il tempo che forse non ci darà ragione, ma che abbiamo deciso di vivere insieme.
Gemelli: Ciascuno desidera vivere la propria vita come un romanzo, in un perenne stato nascente, d’innamoramento che non si consuma. Si può fare, a patto di mentire molto bene, di sapertela magistralmente raccontare: questa illusione di essere in due anziché tu con la tua fantasia. E ti puoi anche divertire, anzi devi: godere di questa magnifica bugia. Tenendo conto di una differenza: che l’amore raccontato è immortale, ma la vita è mortale eccome.
Cancro: Dopo si scompare, semplicemente, come i gatti che vanno a morire. Dopo le donne diventano madri e non amano più. Si prendono cura dei figli, sopportano i mariti al ritorno dal lavoro, escono di casa «infagottate». Meste, in tuta e ciabatte, a sorvegliare i desideri degli altri, a soffocare i propri, perché il loro momento di gloria è passato. Se non lo accettano, allora fanno ridere e pena.
Leone: Era, per ironia della sorte, il periodo in cui studiavamo «L’umorismo» a scuola, e le tre anziane sembravano lì apposta per incarnare il saggio di Pirandello: agghindate con gioielli, fiori finti e spille, truccate così pesantemente che i pomelli rosa del fard potevi distinguerli anche da molto lontano. Se ne stavano spudoratamente in vetrina. Volevano la nostra stessa cosa
Vergine: L’amore mortale non è un inizio che si rinnova a ogni passo, e non si dissolve nel desiderio di una perfezione. Credo abbia piuttosto la consistenza dei giorni che passano, e non tema il sentimento di una fine, laggiù da qualche parte.
Bilancia: quello che vogliamo è fare incetta di sguardi, affermare la nostra esistenza; non c’entra nulla con l’amore questa battaglia, eppure è il solo nome che diamo alla ricerca forsennata di una dichiarazione, addirittura di un appuntamento. Tutti i romanzi d’amore che leggevo parlavano in fondo di questo: dello struggersi per un’idea. E più l’altro era assente, difficile da conquistare e da comprendere, più il desiderio ingigantiva e idealizzava
Scorpione: Leggere, scrivere è puro desiderio, puro erotismo, e volontà di sapere come andrà a finire. L’amore, questo di cui sto parlando, risponde alle stesse leggi: divorare pagine, dettagli, arrivare a svelare un segreto esplosivo, bruciare in questa attesa, navigare dentro lo straordinario. E più sei bugiardo, più sai raccontare.
Sagittario: E l’amore, non nella sua menzogna, ma nella sua verità, appartiene a questa vita nuda senza parole. Non è mancanza che genera sogni, ma il «privilegio della presenza» di cui parla Wislawa Szymborska in una poesia difficile, straziante, perché dice della solitudine immane dopo la morte del suo compagno, vissuta di fronte a una primavera che ritorna .
Capricorno: Ricordo quanto ferocemente le abbiamo prese in giro. Piano, senza farci sentire: «Al cimitero lo troveranno, il fidanzato». Ma quella era l’epoca dell’amore crudele, che ritenevamo il solo plausibile; che a noi spettava di diritto e a loro no. Erano i nostri sedici anni contro i loro ottanta, lo strapotere del corpo in fioritura. E noi vincevamo. E loro, senza riuscire ad ammetterlo, finivano di appassire.
Acquario: Non ha niente di romanzesco: è muta. Ha a che fare con la «smarginatura» che Lila avverte al fondo di tutte le sue esperienze nell’Amica geniale di Elena Ferrante. La vita non è trama, non è intreccio. È caos, spesso, incomprensibile
Pesci: Raccontare è attività clandestina, fedifraga. Immaginare, lo stesso: l’amore scritto, filmato, cantato, invocato, che non rincasa, non si sporca, non invecchia. Questa è l’ebbrezza del volere e non avere.
Loredana Galiano