A N T E P R I M A
Il 7 ottobre esce, per Delos Odissea Digital, il romanzo breve di Giusy di Dio "L'AMORE LIQUIDO". Ho incontrato l'autrice e scambiato due chiacchiere con lei.
Andrea è appena stato lasciato dalla moglie. Una professione – quella di pittore – che non permette di sperare in un futuro più prospero, il recente fallimento del proprio matrimonio e il senso di colpa che lo opprime: sono queste le ragioni che lo inducono a trascinarsi per casa in lunghe giornate inutili, colme di dolore e frustrazione. La notizia dell'improvvisa gravidanza della moglie, sua musa e ragione di vita, che non ci ha messo molto a trovarsi un nuovo compagno, apre una ferita troppo larga da rimarginare. Fino a quando nella sua vita si insinua Lola, una donna ripugnante nell'aspetto e nei modi che, per una strana alchimia, lo attrae in maniera incontrollabile. Dopo un primo tentativo di resistenza, Andrea cede alla sua voglia di Lola, la accoglie nella propria casa e in se stesso. Con il solo intento di cancellare l'amore per la moglie, viene avviluppato in una relazione caratterizzata da passione, dipendenza psicologica e incomprensioni. Una relazione che rischierà di portargli via ciò che di più caro un uomo possa avere.Giusy è un po’ telegrafica, all’inizio, poi si scioglie.
Parlami un po’ di te.Sono laureata in Economia e Commercio. Vivo in montagna con mio marito e la nostra bambina. Mi piace leggere, scrivere e correre nei boschi intorno alla nostra casa, con i cani. In aprile di quest’anno, ho mostrato il romanzo a Franco Forte, che lo ha reputato degno di attenzione e, dopo un lavoro di rifinitura, la deciso di pubblicarlo per Delos Digital.Nel 2012 ho superato la selezione del Premio letterario “La Giara” per il Trentino-Alto Adige con un altro romanzo, dal titolo “Tra cielo e terra”. Dici che può bastare?Proprio no. Rilassati. Quando hai cominciato a scrivere?Cinque anni fa, dopo aver superato l'esame di abilitazione alla professione di dottore commercialista. Desideravo farlo da tempo, ma il lavoro a tempo pieno e lo studio mi portavano via ogni ora del giorno e della sera. Dopo l'esame di stato, ho potuto cominciare a rilassarmi, concedermi il tempo per questa meravigliosa passione.
Come e quando scrivi?Come molti colleghi, scrivo di sera, nelle ore del buio. Dopo aver messo a dormire la mia bambina (che negli ultimi tempi dimostra una resistenza preoccupante), accendo il pc, avvio media player e, cuffiette alle orecchie, mi immergo nella vita dei miei personaggi. Durante la settimana, devo limitare le ore di scrittura notturna se voglio essere presentabile in studio al mattino, ma nel fine settimana non mi pongo limiti.
Hai una stanza tutta per te, o scrivi dove capita?Scrivo in cucina. Mi piace tenere una tazza di caffè accanto al pc. Lo bevo quando è quasi freddo perché mi piace respirarne il profumo.Che metodi usi? Scrivi di getto, o usi una scaletta / schede dei personaggi, eccetera…Prima di cominciare la storia, elaboro un concetto centrale e una sequenza di avvenimenti. Spesso, il finale non ce l'ho ancora in mente fino a che non lo scrivo. La caratterizzazione dei personaggi, invece, viene a mano a mano che la storia si dipana. Lascio che prendano forma prestando attenzione alla coerenza.Ogni tanto mi blocco. Allora aspetto di poter andare a correre. Non so se sia merito dell'ossigeno fresco che mi innaffia il cervello: bastano trenta minuti e le idee cominciano a germogliare. A discapito dei miei cani, ho imparato che quando arriva l'intuizione devo tornare a casa subito e scriverla su carta, altrimenti la perdo.Quali sono le tue letture?
Leggo gli autori e i generi più disparati. Ho riletto più volte classici come Dracula di Stoker, Frankenstein della Shelley e Il ritratto di Dorian Gray di Wilde. Sono siciliana, quindi ho divorato tutte le indagini dell'ispettore Montalbano anche se, ultimamente, mi sono fatta prendere dalle vicende lombarde del notaio criminale Niccolò Taverna di Franco Forte. Ho un debole per Nick Hornby, Jonathan Tropper e Jonathan Franzen (mi piace la loro ironia). Adoro Stephen King ma alla mia formazione hanno contribuito anche scrittori come Margaret Mazzantini, Tiziano Scarpa, Patrick McGrath e Michel Faber (ho perso il conto di quante volte ho riletto Sotto la pelle). E poi Nabokov, Benni, Harris...