di Mario Desiati
isbn 9788804625001
"Veleno" , così tutti chiamano Francesco, il protagonista di questa storia.
"Veleno" è il soprannome di tutta la sua famiglia, da quando, tanti anni prima, ereditarono una ricca proprietà da un parente morto improvvisamente : avvelenato ! (Secondo le malelingue del paese)
Veleno-Francesco alle medie tira a campare, con i compagni di scuola, Mimmo e Nappi, studia senza dannarsi l'anima, eppure alle professoresse prestano attenzione, certamente non quella che ci si aspetterebbe da loro. Normalmente un ragazzino presta attenzione alle indicazioni per risolvere un'equazione, alle regole grammaticali per svolgere correttamente un tema, non alle calze e i collant, alle gonne che fasciano il sedere della Tricarico o al velo di rossetto sulle labbra esangui della Telesca, già , la Telesca.
Donatella Telesca, professoressa di Educazione tecnica, giovane, non appariscente come la Tricarico, ma con un fascino tutto suo. Intriga, diamine se non intriga. Rimane in classe anche dopo la campanella e ... con Mimmo, Nappi e Francesco succede qualcosa. Quel qualcosa che il resto del mondo, quello che appartiene agli adulti, chiama sesso e i tre ragazzini, in particolare Francesco detto Veleno ignorava senza problemi fino a quando la lingua della prof non gli si è intrufolata nella bocca iniziandolo alle gioie tutte da scoprire del suo giovane corpo.Succede che quest'incontri attirino un'altra curiosità, quella degli adulti che, si sà, non perdonano mai l'amore fuori dai loro schemi e così , l'incantevole prof. finisce al gabbio, i pischelli dall'assistente sociale. Ma Veleno non si rassegna, della Donatella è innamorato perso, vuol fuggire con lei ed allora...
Un bel romanzo che racconta con delicatezza e senza volgarità la sessualità quella degli adolescenti o di certi adulti mai cresciuti, aiutandoci a riflettere su nevrosi che sarebbe un peccato confinare nelle ossessioni, nelle paure e debolezze degli altri che a noi non potrebbero mai capitare. Mai capitare?
Allora non vi siete mai innamorati.
di Luigi De Rosa