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L’ Analfabeta che sapeva contare di Jonas Jonasson, il genio c’è o non c’è

Creato il 09 gennaio 2014 da Annare

L'analfabeta che sapeva contareCi sono autori che dividono il mondo, letterario, in buoni buonissimi e cattivi cattivissimi, il resto è noia, ad esempio Ken Follet, romanzi che possono piacere o meno ma che difficilmente peccano di trama piatta. A mio avviso Jonas Jonasson ha creato un nuovo filone quello del romanzo dove i personaggi sono dei geni, geniali, ma talmente geniali da risultare simpatici per forza di autoconservazione, o imbecilli, talmente stupi da scatenare immense risate.

L’analfabeta che sapeva contare è un concentrato di simpatia, inutile girarci attorno, talmente surreale da risultare credibile, i salti temporali ti fanno girare la testa, ma non puoi ammetterlo perché altrimenti ti ritrovi, tu lettore, catapultato nel girone degli stupidi, sia mai!

La storia è davvero complicata, ricca di colpi di scena, viaggi, incontri casuali talmente assurdi da conquistare. Nombeko è una ragazzina nata in Sudafrica, povera e all’inizio della storia anche analfabeta. Nombeko però sa contare, e anche molto bene, inoltre, è un genio.

La storia vanta personaggi di tutto rispetto: due gemelli svedesi, uno dei quali non esiste, tre cinesi dall’intelligenza altalenante, una ragazza arrabbiata, e diverse comparse sparse in maniera ottimale, a questi dobbiamo aggiungere un po’ di diamanti e una bomba atomica recapitata per sbaglio. Ah si, ci sono anche un paio di agenti del Mossad, per gradire l’intrigo.

Il punto è che dopo Il Centenario che saltò dalla finestra e scomparve non mi aspettavo nulla di diverso, e, nonostante la difficoltà del libro da superare, direi che l’obiettivo è ampiamente raggiunto. Questo libro è un’assoluta, imperdibile, follia. E per questo va letto, gustato, assaporato.

Crescendo, Nombeko, fu in grado di svuotare un numero sempre maggiore di bidoni al giorno, quindi i soldi erano sufficienti per qualcosa in più del solvente. Fu così che la madre poté integrare l’acquaragia con pasticche e superalcolici. La bambina, notando che la situazione non poteva continuare a quel modo, disse a sua madre che doveva scegliere tra smettere o morire.

La mamma annuì facendo segno di aver capito.

Al funerale c’era parecchia gente.

Autore: Josan Jonasson

Titolo: L’analfabeta che sapeva contare

Traduttore: Margherita Podestà Heir

Editore: Bompiani

Anno: 2013

Prezzo: 19,00 Euro

ISBN: 45271441


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