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L'angelo delle merciaie

Creato il 22 agosto 2015 da Dede Leoncedis
L'angelo delle merciaie
Anno 1860. Siamo nel pieno del boom edilizio a cui ha dato il via il barone Haussmann sotto l'egida di Napoleone III con l'obiettivo di abbellire e modernizzare il centro cittadino levando di mezzo il  labirinto medievale di strade e stradine tortuose che non solo erano insalubri, ma   fornivano anche alla popolazione  un ottimo nascondiglio e mille   vie di fuga  in caso di sommosse e manifestazioni.
Rue de Turbigo, che deve il nome alla vittoria del1859 sull’esercito austriaco, nasce in quel periodo e parte grosso modo vicino alle Halles tagliando poi diagonalmente fino a terminare in place de la Republique, dove nell’ultimo tratto prende il nome di rue du Temple. Non è una strada aristocratica come il vicino Marais, è destinata ad ospitare belle case d’affitto costruite per la nascente borghesia e tra i primi inquilini conta commercianti di tessuti, sarti, bustaie e modiste.
L'angelo delle merciaie
All’altezza del numero 57, su un edificio progettato  dall'architetto Eugène Demangeat,una colossale figura alta tre piani, dall’espressione impenetrabile e l’abito pieghettato come una colonna corinzia, sembra vegliare sui passanti mentre con le piume delle ali sorregge i balconi del quarto piano.
L'angelo delle merciaie
E’ una figura intrisa di mistero. Potrebbe essere una cariatide, se non fosse che non si è mai vista una cariatide con le ali, o potrebbe essere un angelo, ma un angelo di solito non se ne va in giro addobbato di collane nappe e nastrini. Per tagliare la testa al toro, qualcuno ha ipotizzato che sia una allegoria della passamaneria, una sorta di omaggio alle tante sartorie e mercerie che all’epoca operavano nella zona.
L'angelo delle merciaie
L'angelo delle merciaie
Bisogna a questo punto sapere  che sei o sette anni prima l’Accademia di Belle Arti aveva indetto un concorso per la decorazione di un faro, a cui l’artista Auguste Emile Delange aveva partecipato presentando il disegno di una creatura alata. Il progetto non si era concretizzato, e infatti nessuna creatura alata era mai stata vista su nessun lungomare di Francia,  ma  il previdente Delange non butta via i cartoni del lavoro e di lì a qualche anno li tira fuori  dal cassetto e li riadatta per l’angelo/cariatide di nove metri sulla casa di  rue de Turbigo.
L'angelo delle merciaie
Profilo greco e pettinatura rinascimentale sono già in linea con il gusto eclettico dell’epoca, forse deve aggiungere  nappine e  ponpon che dubito fossero previsti per il faro,  ed ecco  l'angelo  bell'e pronto, nel rispetto del rigido regolamento haussmanniano che vietava ogni elemento sporgente dal filo del fabbricato, e senza togliere nemmeno un po' di luce alle novanta finestre dell’edificio.
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