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"L'Angelo di Cassano" una nota di Franco Bifani

Creato il 13 luglio 2015 da Ambrogio Ponzi @lucecolore

Te la sei voluta!
Un tempo, chi esprimeva certe baggianate, becere  e melense, riservava le sue battutacce  all'inclito pubblico di un bar cafonesco o di un'osteria da trivio. Ma l'assessore Angelo Colombo, di Cassano d'Adda, titolare della delega allo sport ed esponente dell'Italia dei Valori(!), ha scritto, sulla sua bacheca Facebook, in merito allo stupro, per mano di un marinaio, della 15enne romana: “ Non sono di SEL, né razzista, ma certe donne  provocano e rischiano da come si vestono!!!”. 
Ma che luminoso pensiero, soprattutto pregno di una novità etica esemplare, da manuale per educazione sessuale post-atomico. Fortunatamente, ha suscitato, subito, una valanga di proteste, con richiesta di dimissioni immediate da parte dell' opposizione, ma non del suo partito.  Naturalmente, come da copione, questo campione di misoginia e di morale sessuale da caserma, si è affrettato a cancellare la frase, protestando per "il fraintendimento", lui, che riveste un incarico istituzionale, pagato dalla comunità, e che potrebbe avere una figlia della stessa età di quella che ha subito una violenza brutale, da parte di un lupo mannaro del sesso  indiscriminato. Un uomo che si esprime come lui può ancora rappresentare anche solo una minima porzione dei cittadini del suo paese? In molti, spero, si aspetterebbero un atto di dignità e  che si dimetta.  Sì, campa cavallo, aspetta e spera, siamo in Italia, dove nessuno ha la dignità per compiere un simile passo, anzi, per qualsiasi porcheria perpetrata,  tutti si dichiarano sempre, soavemente, con un'espressione da impuniti, con una  faccia di “tolla” e da schiaffi da Guinness dei primati, “sereni e fiduciosi nella giustizia”. Franco Bifani

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