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L’angolo del neurone rincoglionito (10) – Dai pesciolini del Raigate di Capodanno ai pescecani del caso Banca Etruria: cronaca semiseria da un’altra distopia italica.

Creato il 02 gennaio 2016 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Laputa_-_Grandville

Gulliver scopre l’isola volante di Laputa

di Rina Brundu. Ci vorrebbe un romanziere di quelli grandi, alla Defoe o giù di lì, per raccontare con la parvenza di serietà che occorrerebbe tentar di conservare, l’ultimo “scandalo” Rai, o quello che viene considerato tale. Dai sostanziosi “lenzuoli” mediatici che il Corsera fontaniano dedica alla faccenda sembrerebbe che galeotto sia stato un qualche programma nazionalpopolare mandato in onda a fine anno dalla Rai (ma c’é ancora chi guarda queste robe? Che stomaco!!), il quale avrebbe scatenato le furie dell’Osservatore Romano, come se i giornalisti d’Oltretevere in tempi di Vatileaks multipli non avessero altro a cui guardare.

A leggere il Corriere i capi d’accusa del giornale vaticano contra la trasmissione Rai sarebbero: «Brindisi anticipato, il finale di Star Wars rivelato, parolacce e addirittura una bestemmia. Tutto in diretta…». Po*ca l’oc… no forse la bestemmia era po*ca putt… o magari po*ca mad… o po*ca semplicemente… Tutto qui? In tempi caratterizzati da una distanza abissale tra significante e significato mi pare davvero eccessivo sospendere qualcuno dal lavoro perché durante l’ultima notte dell’anno, complice qualche bicchierotto in più, si sia lasciato un poco andare. Certo la faccenda del brindisi anticipato se la potevano risparmiare mentre rivelare il finale di Star Wars è sicuramente un peccato mortale, ma Gesù non predicava il perdono?

Che dire di più sempre tentando di mantenere una parvenza di serietà? Si potrebbe forse ripetere che fa specie che il Vaticano di questi giorni abbia ancora tempo per lanciare scomuniche, che fa specie che il Vaticano di questi giorni continui a interferire e a comandare nelle cose dello Stato italiano come fosse nel suo cortile di casa e fa specie che se il Vaticano tuona i vertici Rai muovano il culo tanto velocemente come mai farebbero quando sono gli spettatori a lamentarsi delle schifezze che mandano in onda (vedi programmi miracolistici vari e pseudo interpretazioni di testi antichi assolutamente fuori luogo nel contesto culturale che viviamo, soprattutto da un punto di vista etico). Fa specie inoltre che i veri peccati capitali di questa azienda che sovvenzioniamo annualmente per vendere fumo, leccaculismo giornalistico e mediatico, diseducazione ad ogni ora e in fascia protetta, vengano nascosti per dare sfogo urbe et orbi a frustazioni morali di dubbio gusto?

E che dire del DG Rai Dall’Orto che – sempre a leggere il giornale fontaniano – avrebbe già avviato un’indagine alla ricerca dei pesciolini da punire? Avessero fatto altrettanto coi pescecani del caso Banca Etruria adesso in questo paese si sarebbe probabilmente già restaurata almeno una parvenza di legalità. Ripensandoci non è di Defoe che abbiamo bisogno ma dello spirito mordace e visionario dell’immortale autore irlandese Jonathan Swift, solo colui sarebbe in grado di raccontare come si deve cotanta distopia italica al cui confronto le “meraviglie” viste nel fantastico universo lillipuziano sono davvero poca cosa. Sic.


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