L'angolo di fabienne

Da Biancheggiando

UN ARTICOLO LUNGO RISPETTO A QUELLI A CUI CI AVEVA ABITUATO FABIENNE, MA CHE PARLA DELLE LEUCEMIE DEI BAMBINI CHE ABITANO VICINO ALLE CENTRALI NUCLEARI. LEGGETELO.
NUCLEARE: IL MONDO DEL SILENZIO

Il comandante Cousteau avrebbe potuto realizzare un film sul mondo del nucleare, talmente soffocato sotto il silenzio: "il mondo del nucleare è il mondo del segreto", dichiara Marie-Christie Blandin in un articolo pubblicato su Le Post.
Ma è pericoloso ?
Questa intervista della senatrice del Nord Pas-de-Calais segue la scoperta di 22 chili di plutonio "dimenticato" da Aréva sul sito della centrale nucleare di Cadarache.
Niente di grave, dicono: Aréva ha classificato l'incidente ad un livello 2 sulla scala di Ines che ne conta 8. Prima, la Siberia scopriva 108 tonnellate di uranio impoverito generosamente inviato dalla Francia nel più grande segreto. Quale classifica sulla stessa scala? L'Italia, per conto suo, indaga da parecchi anni, dopo le confessioni di un pentito della mafia che avrebbe fatto affondare una trentina di navi cariche di container di rifiuti tossici e nucleari. Quando il mondo del silenzio raggiunge un altro mondo del silenzio, che cosa si raccontano?
Mi sono posto la domanda: che cosa accade al livello 0, quando non c'è incidente nucleare né plutonio radioattivo "dimenticato" in una centrale in smantellamento? Un inizio di risposta è contenuto probabilmente nel rapporto KIKK. Non ne avete mai sentito parlare , niente di stupefacente in questo.
Due volte più leucemie nei bambini
Alcuni studi regolarmente condotti sulla salute degli abitanti nei dintorni delle centrali nucleari. Hanno servito di base allo studio battezzato KIKK pubblicato nel dicembre 2007. Ecco due esempi, ma ne esistono altri, regolarmente passati sotto silenzio.
Alla fine degli anni 1980, nel 1987 precisamente, ed all'inizio degli anni 1990, parecchi studi inglesi sono stati condotti nei dintorni delle centrali nucleari di Windscale, (oramai Sellafield), Burghfield e Dounreay. Degli studi precisi, seri, in nessun modo influenzati da una qualsiasi lobby, (Verde o Nera), sui casi di leucemie infantili. I risultati di questi studi hanno mostrato degli aumenti significativi di leucemie nei bambini. Dei motivi di preoccupazione?
La lobby del nucleare ha risposto a questi studi che gli esemplari di popolazione studiati non erano rappresentativi, che gli aumenti di caso di leucemie nel bambino potevano essere osservati in seguito alle migrazioni di popolazioni, in breve che questi studi non sono significativi. 20 anni dopo, i casi di leucemie nel bambino sono sempre in media due volte più numerosi nelle popolazioni che abitano vicino alle centrali nucleari, come lo dimostra lo studio KIKK.
Il "Committee on the Medical Aspects of Radiation in the Environment (COMARE)" inglese (Comitato sugli aspetti medicali delle radiazioni nell'ambiente naturale) ne ha concluso che la spiegazione dell'aumento di caso di leucemie nel bambino vicino alle centrali nucleari rimaneva ignota, ma che c'erano poche probabilità che siano le radiazioni.
Nel 2004, il CERRIE (www.cerrie.org) si è intetressato al dossier ed il suo rapporto conclude ad incertezze sulle dosi prelevate.
Nel 2007, lo studio Baker and Hoel (2007) della Medical University of South Carolina ha riunito i dati, (giganteschi), di 17 pubblicazioni scientifiche che riguardano 136 siti nucleari in Francia, nel Regno Unito, in Canada, negli Stati Uniti, in Germania, in Giappone ed in Spagna.
Conclusioni: il tasso di mortalità dei bambini di meno di 9 anni è nei dintorni delle centrali nucleari più elevati dal 5 al 24% , secondo la distanza alla quale si trova il reattore dal luogo di abitazione, e dal 2 al 18% per i giovani di meno di 25 anni. Lo studio tedesco Hoffmann pubblicato nel giugno 2007 si occupa di 14 casi di leucemie tra il 1990 e il 2005 di bambini che vivono a meno di 5 km della centrale di Krümmel, a Geesthacht, così come nei dintorni di un centro di ricerca nucleare a nord del paese. La Germania considera ufficialmente un tasso di incidenza di caso di leucemie di 0,45 nei dintorni delle sue centrali, questo studio prova che questo tasso è molto superiore.
Lo studio KIKK
Lo studio KIKK, (per: Kaatsch P, Spix C, Schultze-Rath R, ed al. Leukemia in young children living in the vicinity of German nuclear power plants. Int J Cancer. 2008; 1220:721-726) - di cui esistono solamente versioni tedesche ed inglesi - è stato chiesto dal molto ufficiale organo della salute pubblico tedesco, il Bundesamt für Strahlenschutz o BfS, fin dal 2003. Pubblicato nel dicembre 2007, poi in due articoli scientifici a gennaio 2008, (Spix), e febbraio 2008, (Kaatsch), nella sua versione inglese, questo lungo studio non è stato neanche tradotto in francese. Tuttavia, la Francia è la campionessa del mondo dell'energia elettrica di origine nucleare con un tasso di dipendenza che raggiunge l' 80%. La salute pubblica non meritava probabilmente altrettanta attenzione da parte dell'ASN (Agenzia della Sicurezza Nucleare). Le conclusioni dello studio KIKK sono contenute in un rapporto di 337 pagine reso libero di accesso il mese scorso. È disponibile in Open Access, accesso libero e gratuito, sul sito di Bio Med Central, (se la salute pubblica s'interessa).
Le conclusioni sono edificanti. Su 1592 casi di cancri studiati nei bambini di meno di 5 anni, con un gruppo di controllo di 4735 bambini, i casi di leucemie infantili osservati nei bambini che vivono a meno di 5 km delle 16 centrali nucleari tedesche sono molto superiori ai tassi considerati come "normali": 1,6 volte più cancri di ogni tipo e 2,2 volte più leucemie che se i bambini vivessero in un ambiente naturale privato di centrale nucleare nei dintorni.
Queste osservazioni sono state realizzate su 37 casi di cancri, mentre gli autori dello studio ne aspettavano 17 secondo le previsioni governative, in regioni alla popolazione rada e stabile, (nessuno misterioso effetto di migrazione ad opporre alle conclusioni dello studio).
Se troverete che 37 casi su più di 1500 non è niente, ne parlerete alle famiglie di questi bambini.
Ed in quale mondo viviamo quando un governo ammette come accettabile che 17 casi di cancri possono essere legati alle attività di una centrale nucleare quando dei villaggi si oppongono alla costruzione di pale eoliche perché "rovinano il paesaggio?"
Perché questo silenzio?
Possiamo chiederci perché la Francia resta talmente silenziosa a proposito delle sue attività e straripamenti nucleari. La risposta è semplice. Solo un esempio: la Francia deve consegnare sei reattori nucleari europei, (degli EPR di 3 generazione), in India questi 12 prossimi anni. Dei contratti importantissimi per la balancia commerciale. Così ufficialmente occorrerà tra 10 e 12 anni per costruirli, (l'India è attualmente alla ricerca di terreni per installare queste bombe a scoppio ritardato), prendiamo ancora una volta un esempio. L'epr di Olkiluoto, in Finlandia, (soprannominato "l'incubo di Aréva") ha già 168 giorni di ritardo nella sua costruzione, ed è previsto un ritardo di 3 anni in tutto. Costo di questo ritardo per i contribuenti, (ciò si chiama un ritardo su investimento e non un ritorno su investimento): già 2,25 milioni di euro a questo giorno, (immaginate fra 3 anni...).
Nel campo del nucleare, non serve lanciare un "lo sapevate"? perché non sapete niente, normale, meglio non dirvi niente. È meglio scoprire le sorprese del nucleare dopo, è talmente più "fun", come nei Simpsons.
L'appello di Marie-Christine Blanvin a più trasparenza da parte di Aréva e dell'ASN non dovrebbe essere ignorato. A meno che abbiate un gusto particolarmente pronunciato per la pelle gialla, i capelli viola ed i donuts, (in questo caso potreste essere reclutati da Aréva che propone 12'000 nuovi posti di lavoro ogni anno nel mondo). La realtà è purtroppo, molto meno divertente. Da più di 20 anni che gli studi di salute pubblica sono realizzati sui casi di leucemia del bambino nei dintorni delle centrali nucleari, sono relegate regolarmente al rango di favole.
"Alcune centinaia", ( o sottinteso "niente") di vittime delle prove nucleari della Francia in Algeria ed in Polinesia tra il 1960 e il 1996 potranno pretendere oramai ufficialmente agli indennizzi. Una confessione sui pericoli del nucleare? Apparentemente no.
"AREVA propone ai suoi clienti delle soluzioni tecnologiche per produrre dell'energia senza CO2 ed avviare l'elettricità in ogni affidabilità", possiamo leggere sul sito di reclutamento di Aréva. Se pensate che le centrali nucleari sono La soluzione al problema del CO2, vi rinvio a questo altro articolo che contiene tutti i links necessari per capire meglio di "il mondo del silenzio" (vedere anche l'articolo pubblicato su Le Post concernente il documentario passato su Arte - Rifiuti: L'incubo del nucleare).
Se la Francia non da certo l'esempio in materia di sicurezza nucleare, non è l'unica. Il vicino Belgio rimanda da dieci anni la sua uscita del nucleare e la Germania, malgrado una forte opposizione nazionale, torna indietro sul suo calendario di uscita del nucleare. Nel caso del Belgio, il ritardo di uscita è legato ad un obbligo di reclutare 10'000 posti di lavoro nelle energie rinnovabili, (le vere), da qui al 2015. Il che significa molto chiaramente che il nucleare non è la soluzione di avvenire in materia di energia, contrariamente a ciò che cercano di farvi credere. La lobby del nucleare, come la lobby del petrolio, cercherà di tirarne l'ultima goccia battendosi becco ed unghie, siatene certi, prima che sia finalmente vietato finalmente.
Privata di trafile industriali nelle energie rinnovabili, la Francia ha accumulato un ritardo significativo. Grazie chi?
Fonte: http://www.lepost.fr/article/2009/10/16/1745055_nucleaire-le-monde-du-silence.html
Traduzione: Fabienne Melmi


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :