Magazine Attualità
Pierluigi Bersani ha dichiarato che ci sono delle priorità per l’Italia nel settore dell’ energia:
- mettere in atto una politica di efficienza energetica;
- puntare sullo sviluppo delle fonti rinnovabili- valutare per il futuro il nucleare di quarta generazione ("caratterizzato da sicurezza intrinseca") e nel frattempo cercare comunque una soluzione per i rifiuti radioattivi.
Bersani ha detto che il problema delle scorie è un problema da risolvere quanto prima (ma che bravo) e che comunque andrà risolto innazitutto prendendo in considerazione eventuali nuovi accordi con la Francia e poi cercando di individuare (attraverso un iter democratico) un idoneo sito di superficie in attesa che si trovi una soluzione per un sito geologico.
INTRODUZIONE
I promotori del nucleare che hanno immensamente più accesso ai media che i loro detrattori, ne approfittano per ingannare l'opinione pubblica con dichiarazioni come :
"Le energie rinnovabili hanno una produzione trascurabile rispetto al nucleare" o "L'energia nucleare è in pieno sviluppo sul pianeta" o ancora "La Germania vuole uscire dal nucleare, ma acquista l'elettricità nucleare francese."
Tutto questo è perfettamente falso.
È necessario conoscere la verità :
- Le energie rinnovabili producono molto più del nucleare;
- L'idroelettricità produce da sola più del nucleare;
- Gli statistici ufficiali danno un'importanza al nucleare che non ha;
- Il nucleare copre solamente il 2,5% del consumo mondiale di energia;
- Questa parte, già molto debole, andrà a ridursisi ancora nel fururo;
- Da 4 anni, la Germania è esportatrice di elettricità verso la Francia;
Gli elementi presentati in questo documento sono basati su dati ufficiali ed in modo particolare sui rapporti pubblicati dall'agenzia internazionale dell'energia, Abbi, e per la Rete di trasporto dell'elettricità (RTE), filiale di EDF. Vale a dire che si tratta di organismi poco sospettabili di attivismo antinucleare.
LE ENERGIE RINNOVABILI PRODUCONO MOLTO PIU' CHE IL NUCLEARE
Il rapporto KEY World ENERGY STATISTICS 2007 mostra alla pagina 6 la ripartizione della produzione di energia primaria nel mondo.
Attenzione: ritorneremo più tardi sul modo da contabilizzare l'energia che è utilizzato dall'AIEA: conta in energia primaria, ciò che avvantaggia oltraggiosamente il nucleare facendolo passare per più importante di quanto INVECE non è. Tuttavia, malgrado questo sotterfugio, si vede che le rinnovabili, ivi compreso l'idroelettricità, raggiungono il 12,2%, contro il 6,3% per il nucleare.
Ci raccontano, che la produzione di energia rinnovabile sarebbe infima rispetto a quella del nucleare. È perfettamente falso: si vede bene che la parte delle rinnovabili, il 12,2%, è circa il doppio di quella del nucleare. Considerando la consumazione mondiale di energia al posto dell'energia primaria, la differenza è in realtà ancora più importante in favore delle energie rinnovabili, e che la parte del nucleare è inferiore al 2,5%.
L'IDROELETTRICITA' PRODUCE PIU' DEL NUCLEARE DA SOLA
Il rapporto KEY World ENERGY STATISTICS 2007 mostra, alle pagine 16 e 18, le produzioni di elettricità rispettive del nucleare e dell'energia idraulica :
Non sognate: il nucleare ha prodotto su Terra 2768 TWh, questo vale a dire meno dell'idroelettricità che ha prodotto 2994 TWh. Ciò prova, se era ancora necessario, che le energie rinnovabili producono molto più del nucleare, poiché un'energia rinnovabile, come l'idroelettricità, produce essa sola più del nucleare.
IMPORTANTE :
Forse avrete notato una curiosità: mentre il nucleare produce meno dell'idroelettricità, la parte del nucleare nel primo grafico è quasi tre volte più importante: il 6,3% contro il 2,2% per l'idroelettricità.
Vediamo con quale sotterfugio i promotori del nucleare riescono a fare passare il nucleare per un'energia più importante che in realtà NON è.
Il loro obiettivo è di lasciar credere che "sia impossibile" fare a meno del nucleare e che, di fatto, bisogna accettare di vivere coi pericoli che ci impone.
La realtà è inversa: il nucleare ci impone dei pericoli immensi mentre contribuisce solamente in modo MARGINALE all'economia mondiale.
Conclusione logica: è finalmente facile e giustificato - FARE A MENO DEL NUCLEARE
Le statistiche ufficiali sono INGANNEVOLI e sopravvalutano la posizione del nucleare.
a) - ENERGIA PRIMARIA/ CONSUMAZIONE DI ENERGIA (ENERGIA FINALE)
Abbiamo visto che il nucleare era stimato ufficialmente al 6,3% dell'energia mondiale, e l'idroelettricità solamente al 2,2%, mentre questa ultima produce più del nucleare. Per arrivare a tali cifre, i promotori del nucleare utilizzano un modo di contare l'energia che avvantaggia il nucleare: si tratta del conteggio in energia primaria.
Senza entrare in dettagli complessi, bisogna osservare che "contare" in "energia primaria" corrisponde a contare nel contributo del nucleare tutta l'energia che esce da una centrale.
Ora occorre ricordare che: i due terzi di questa energia sono del calore rigettato nell'ambiente naturale e dunque definitivamente perso.
Avete visto sicuramente le nuvole di vapore di acqua che fuoriescono delle torri di raffreddamento delle centrali. Ma c'è anche quello che non vedete: dei MILIARDI di litri di acqua calda rigettata in continuo nei fiumi, dove causano del resto gravi danni ecologici, e nel mare.
Quando si conta in "energia primaria", tutta questa energia persa è presa ugualmente in conto nella parte del nucleare come se si trattasse di energia utilizzabile.
Bisogna tenere anche conto di altri parametri come le perdite di energia lungo le centinaia di chilometri di linee elettriche, a causa della centralizzazione estrema della produzione nucleare. Sono finalmente, almeno i 3/4 dell'energia primaria nucleare che sono persi prima di giungere al consumatore.
Beninteso, le istanze ufficiali, quasi tutte favorevoli al nucleare, contabilizzano sempre l'energia primaria, per fare credere che il nucleare è piu' efficiente e dunque molto meno facile da escludere che non nella realtà.
Così, contabilizzandolo in energia primaria, il nucleare rappresenta il 42% dell'energia francese, che i politici, come M. Sarkozy, arrotondano decisamente al 50%. Ora, come abbiamo appena visto, i 3/4 di questa energia sono persi "in natura". In realtà, il nucleare copre solamente il 17% della consumazione francese di energia, o energia finale. Si ha una migliore comprensione del ruolo del nucleare contabilizzando la consumazione di energia o energia finale.
b) - IL NUCLEARE COPRE SOLO IL 2,5% DEL COSUMO MONDIALE DI ENERGIA
Ritorniamo al rapporto KEY World ENERGY STATISTICS 2007.
Alla pagina 24, si vede che il nucleare rappresenta il 15,2% della produzione mondiale di elettricità.
Poi, alla pagina 28, si vede che l'elettricità rappresenta il 16,3% di consumazione mondiale di energia.
Appare dunque molto chiaramente che il nucleare copre il 15,2% del 16,3% della consumazione mondiale di energia, questo vale a dire esattamente il 2,48%. Arrotondiamo :
Il nucleare copre solamente il 2,5% della consumazione mondiale di energia.
La realtà dunque è questa: il pianeta è sottomesso ai pericoli estremi del nucleare (rischi di catastrofi, rifiuti radioattivi, discariche nell'ambiente, eccetera) mentre il nucleare non assicura, in compenso, che il 2,5% della consumazione mondiale di energia.
Altro insegnamento: la parte dell'atomo nell'energia mondiale è così debole che, anche se questa energia libera poco CO2, il suo contributo alla lotta contro il cambiamento climatico è in fin dei conti praticamente nullo, contrariamente a ciò che c'è stato raccontato nel tempo.
Parimenti, il nucleare non può costituire un'alternativa alle energie fossili (petrolio, gas, carbone). Le energie rinnovabili che hanno un potenziale di sviluppo molto elevato, rappresentano l'unica alternativa. Tanto meglio del resto, poiché sono le uniche energie pulite.
IL RUOLO DEL NUCLEARE NELL'ENERGIA MONDIALE VA A RIDURSI ANCORA NEL FUTURO
Non trascorre un giorno senza che si parli del "grande ritorno al nucleare." È vero che i reattori nucleari sono in costruzione e che altri sono in progetto, ma non è il segnale di un spiegamento del nucleare sul pianeta. Al contrario: sono gli sforzi dell'industria nucleare per non sparire. Difatti, da qui al 2025, la metà dei 435 reattori in funzione attualmente sul pianeta chiuderanno.
Del resto, il 10 novembre 2006, Claude Mandil, direttore esecutivo dell'agenzia internazionale dell'energia, Abbi, ha dichiarato: "Il compito principale dell'industria nucleare sarà di sostituire le centrali esistenti che avranno raggiunto la loro fine. Ciò significa che avremo bisogno di numerose centrali senza per questo aumentare il ruolo del nucleare nella produzione di elettricità." Così, nel rapporto KEY World ENERGY STATISTICS 2007, si può vedere in pagina 46 che l’AIE studia due scenari possibili per il 2030.
Nello scenario di riferimento (RS), nel caso in cui gli uomini non facessero sforzi reali per economizzare l'energia, il ruolo del nucleare, in energia primaria, passerebbe dal 6,3% al 5% .
Nello scenario alternativo, l’AIE considera che i risparmi energetici sono concernenti le energie fossili ma, come guarda caso, non il nucleare e, quindi, la parte del nucleare potrebbe giungere al 6,9%, in energia primaria, ciò che ne farebbe sempre un'energia marginale sulla Terra. Anche in questo scenario, la parte del nucleare nella consumazione mondiale di energia resterebbe molto debole, sotto al 3%
Ed ancora, questi scenari sono basati sull'ipotesi che la maggior parte delle centrali nucleari che devono chiudere siano sostituite da nuove, cosa che è molto improbabile... malgrado i numerosi annunci ad effetto. In realtà, la parte del nucleare potrebbe ben crollare brutalmente. Lo si vede, il nucleare è e resterà in ogni caso un'energia marginale sul pianeta. Invece, il rischio nucleare andrà aggravandosi, in particolare a causa dell'invecchiamento delle centrali ed a causa della proliferazione (accesso all'arma atomica di diversi paesi) sotto la copertura di sviluppare il nucleare detto pretestuosamente "civile".
DA 4 ANNI, LA GERMANIA E' ESPORTATRICE DI ELETTRICITA' VERO LA FRANCIA
I promotori del nucleare hanno spesso preteso di affermare che la Germania sia uscita dal nucleare finendo con l'importare l'elettricità nucleare francese. Si tratta di una falsità il cui solo scopo è quello di tentare di delegittimizzare il piano di uscita dal nucleare IN CORSO in Germania.
IN REALTÀ, dal 2004, è la Germania che è ESPORTATRICE NETTA di elettricità verso la Francia. (Precisiamo "netta" perché ci sono degli scambi nei due sensi. L'importante è che la differenza è effettivamente sfavorevole alla Francia che è, per contro, buona importatrice di elettricità dalla Germania.)
Basta studiare i bilanci annui del resto, (Risultati tecnici del settore elettrico in Francia), pubblicati dalla Rete di trasporto dell'elettricità (RTE-EDF). I quadri dei 4 ultimi anni sono presentati alla seguente pagina, prendiamo come esempio il quadro dell'anno 2007.
Si noterà che la Francia è globalmente esportatrice di elettricità (*) ma che la situazione è molto differente nei confronti della Germania: segnato sopra in rosso, il saldo delle "esportazioni" verso la Germania è negativo. Si tratta di importazioni dunque.
8,7 TWh nel 2004, poi 9,7 TWh nel 2005, poi 5,6 TWh nel 2006, e 8,2 TWh nel 2007: sono più della produzione annua di un reattore nucleare che la Francia importa dalla Germania annualmente.
(*) La Francia esporta dell'elettricità quando i prezzi sono bassi, ma ne importa enormemente quando la consumazione è forte e dunque quando i prezzi sono più alti.
Risultato: nel 2006, la Francia ha esportato per 4,1 miliardi di euro di elettricità, ma ne ha importato ugualmente per 1,5 miliardi!
Nota sulle emissioni di CO2 :
La maggior parte di queste importazioni si verificano quando entrano in funzione i milioni di convettori elettrici installati in Francia, sia per EDF che per lo Stato francese, per "giustificare" la costruzione dei reattori nucleari. Ma, in fin dei conti, sono le centrali termiche tedesche fortemente emettitrici di CO2 - che approvvigionano in parte questi convettori elettrici francesi. Queste emissioni di CO2 dovrebbero in ogni logica essere accreditate alla Francia dunque, e qundi al nucleare francese. Appare dunque che l'industria nucleare incrementa le sue proprie tare (rischi, scarti radioattivi, rigetti nell'ambiente naturale, proliferazione), è tanto co-responsabile dell'aggravamento del riscaldamento climatico e che "delocalizza" i suoi inquinamenti.
Si nota in questi quadri che le "esportazioni" di elettricità francese verso la Germania sono negative: sono delle importazioni. La Francia, paese del nucleare che "trionfa" è dunque, da 4 anni consecutivi, importatrice di elettricità dalla Germania che esce del nucleare. CQFD.
Fare verità sul nucleare... e fare conoscere questa verità.
Molte altre idee false vengono diffuse nell'opinione pubblica per le incessanti pubblicità e dichiarazioni dei promotori del nucleare, che beneficiano di potenti mezzi finanziari, meritano di essere messe in luce e smentite.
Da un articolo della Rete Sortir Du Nucléaire
Ringrazi infinitamente Fabienne per la traduzione.
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