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Il governo tedesco ha appena deciso di prolungare la vita delle centrali nucleari: tra 8 e 14 anni supplementari secondo l'anzianità di ciascuno dei 17 reattori ancora in servizio.
Questa decisione chiama alcune osservazioni:
1. la questione democratica
a - La volontà popolare non è rispettata
Mentre l'opinione pubblica tedesca resta radicalmente antinucleare, i differenti governi non arrivano o non desiderano rispettare la volontà popolare. La coalizione Social-democratica/Verdi ha votato nel 2000 un piano di uscita del nucleare, ma con un tempo così lento che la destra ha avuto il tempo di ritornare al potere per rimettere tutto in causa.
b - L'inerzia del nucleare
La grande lentezza del piano tedesco di uscita del nucleare è dovuta certo ad una mancanza di ambizione politica, ma il fatto è che non è facile chiudere un parco nucleare:
- l'abitudine di disporre di molta elettricità è installata, con la surconsommazione e gli sprechi che l'accompagnano;
- i gruppi industriali che guadagnano molto denaro vendendo dell'elettricità, sono molto potenti e sanno pesare sulle decisioni politiche;
- la costruzione di reattori nucleari è costata così cara che non è facile finanziare dei piani alternivi; Si noterà del resto che, prima della Germania, la Svezia aveva deciso nel 1980 di uscire del nucleare: i reattori dovevano essere chiusi al più tardi tutti nel… 2010. Ora continuano per la maggior parte a funzionare mentre degli incidenti gravi sono stati sfiorati come nel luglio 2006 a Forsmark, cf http://bit.ly/d4Morl,
c - Due pesi, due misure
In Francia, la costruzione delle centrali nucleari è stata decisa da un governo di destra negli anni 70 ma, una volta arrivati al potere nel 1981, i socialisti non hanno rimesso in causa questa decisione malgrado le loro promesse e mentre la maggior parte delle centrali in progetto o in cantiere poteva ancora essere annullata . Si constata dunque che un'alternanza politica non contraria i progetti dell'industria nucleare mentre un'altra alternanza rimette in causa un piano di uscita del nucleare…
2 - La questione ambientalista
a - I rischi di incidenti
Una centrale nucleare è sempre pericolosa, anche nuova, ma l'eventualità di un incidente grave diventa sempre più importante con l'invecchiamento dell'installazione. Ora, è quando una centrale nucleare è in corso di invecchiamento che diventa infine redditizia: occorrono 25 o 30 anni di funzionamento affinché una centrale nucleare sia interessante finanziariamente. Fare funzionare il più tempo possibile le centrali nucleari rappresenta dunque un vero "jack-pot" per i gestori nucleari come EDF.
Di colpo, mentre la maggior parte dei reattori sono previsti per durare 30 anni, i gestori perdono ogni senso della responsabilità chiedendo il prolungamento della durata di vita delle centrali fino a 60 anni, addirittura più.
E queste domande sono spesso soddisfatte dai politici e le autorità di "sicurezza" che si rivelano incapaci di resistere alla pressione dei grandi gruppi.
È più che probabile che questa fuga in avanti si conclude con una nuova catastrofe nucleare comparabile a quella di Chernobyl (1986). Non si tratta quasi più di sapere se questa catastrofe avrà luogo ma di sapere dove e quando…
b - Gli scarti radioattivi
Anche se non è vittima di un incidente grave, una centrale nucleare di cui la durata di vita è prolungata dà problemi ambientalisti gravi: ogni anno, ogni mese, ogni settimana di prolungamento del funzionamento significa la produzione supplementare di rifiuti radioattivi perché non esiste nessuna soluzione.
È edificante constatare del resto che la Sig.ra Merkel decide del prolungamento della durata di vita delle centrali tedesche mentre è confrontata ad un incredibile scandalo concernente i rifiuti radioattivi, cf http://bit.ly/bi7jsh.
Gli altri problemi ambientalisti
Citiamo per esempio:
- la contaminazione per le miniere di uranio : Un reattore nucleare funziona con dell'uranio come combustibile di cui l'estrazione causa gravissimi problemi ambientalisti. Per esempio, Areva contamina gravemente il Niger da 50 anni per estrarre l'uranio necessario ai reattori francesi. Si noterà del resto che la supposta "indipendenza energetica" assicurata dal nucleare è solo virtuale poiché il combustibile è importato.
- i rigetti radioattivi nell'ambiente naturale : Fine 2007, uno studio dell'università di Magonza (Germania) ha mostrato che tra i bambini di meno di cinque anni crescendo a meno di cinque chilometri di una centrale nucleare, i casi di leucemia sono due volte più frequenti che in altre regioni. cf http://www.lecourrier.ch/index.php?name=NewsPaper&file=article&sid=438253
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