L’anno che verrà cosa potrà riservarci, visto le premesse?

Creato il 19 dicembre 2011 da Tnepd

Siamo alle porte del Terzo conflitto Mondiale?

Ieri indicavo che i tempi sono maturi per una terza guerra mondiale e che le grandi nazioni del globo conosciuto stanno incrociando le spade per appropriarsi delle risorse necessarie alle loro sopravvivenze.

E’ impensabile credere che nazioni “democratiche”, sulla carta, come Usa, Canada ed Europa siano pronte a sferrare un attacco preventivo contro il male assoluto come l’Iran, ma i continui messaggi, le sanzioni economiche, bancarie e finanziarie non sono portatrici di belle speranze. I messaggi inviati dai Capi di Stato suddetti sono senza speranza e senza una via di ritorno e nonostante le continue aperture iraniane all’Aiea di visitare i siti nucleari, la disinformazione guidata occidentale spinge l’altra parte del mondo ad agire per preservare la loro esistenza.

L’Iran è il terzo produttore mondiale essenziale e strategico per la Repubblica Cinese, così come anche attore nelle attività energetiche per la Russia. Un conflitto aperto occidentale contro l’Iran, sappiamo tutti, avrebbe conseguenze catastrofiche per l’intera area orientale: le forniture dell’Arabia Saudita, dei vari staterelli rivieraschi del Golfo Persico vedrebbero ridotta la loro capacità produttiva e di estrazione a causa del blocco dello stretto di Ormuz.

Già le informazioni a tal proposito non lasciano spazio alla fantasia, perché le continue minacce israeliane di bombardare i siti nucleari, i falsi complotti iraniani di assassinare un membro delle nazioni unite dell’Arabia Saudita, le misteriose esplosioni in alcune zone di Isfhan e di Shabab, la distruzione di alcuni vettori missilistici, l’uccisione di alcuni addetti ai siti nucleari e del responsabile del programma nucleare iraniano, i continui attacchi informatici tramite l’utilizzo del virus informatico Stuxnet, sono le premesse che la provocazione di Usa, Israele ed Europa stanno portando contro l’Iran per trascinarlo in una guerra totale.

I fatti, secondo alcune fonti, sembrano incentrarsi su alcuni avvenimenti accaduti in Qatar qualche giorno fa quando l’ambasciatore russo Vladimir Titorenko e due dei suoi aiutanti di ritorno dalla Giordania furono brutalmente assaliti in aeroporto dalle forze speciale del Qatar, della Cia e dell’MI6 (Inghilterra), i quali tentavano di impossessarsi di alcuni documenti segreti che l’ambasciatore portava con se che dimostravano l’intromissione in Siria di alcuni mercenari della fantomatica Al-Qaeda sostenuti dal governo americano di Barak Obama.

I documenti dell’ambasciatore sembrano inoltre indicare (?) che gli Stati Uniti si stia preparando per la soluzione finale per la crisi del medio-oriente con l’utilizzo di armi nucleari e biologiche. E’ di questi ultime settimane infatti la scoperta – fortuita!! – di un supervirus estremamente aggressivo (una variante dell’aviaria H5N1, manipolato geneticamente), di cui ancora pare non vi siano possibilità di debellarlo. La scoperta fatta in Olanda ha suscitato notevole scalpore nel mondo scientifico.

Ma sappiamo però che gli americani non oserebbero mai attaccare i propri nemici in casa loro, specialmente se questi sanno come difendersi ed infatti in questi ultimi due settimane sono stati attivati degli attacchi di prova con i droni teleguidati da terra. Il caso vuole che i comandi americani, perennemente in preda ai fumi dell’alcool o di droghe sintetiche, abbiano perso un drone in Iran che, sotto le mani di ingegneri iraniani e russi, sta portando alla luce alcune tecnologie e “segreti” che il nemico non dovrebbe sapere. Immagino la rabbia dei generali nell’aver appreso la notizia, ma tanto è il popolo americano che paga, a loro non cambia nulla.

Il Drone catturato farebbe parte di una nuova famiglia di VAS (Veicoli Aerei Senza-umani) capaci di grande autonomia di volo, di trasportare armi nucleari tattiche (gli eufemismi si sprecano) e biologiche. Il colpo mancino inferto alle forze Usa in Afghanistan, perché da quella zona è partito il drone, sembra sia dovuto all’uso di alcune tecnologie che la Russia ha messo a disposizione degli iraniani. Si tratta di stazioni radio di disturbo (Jamers) capaci di intercettare, disturbare, rompere e scoordinare le emissioni radar dei velivoli e dei missili lanciati, sia di intercettare le deboli emissioni radar che i velivoli “Stealth” sono in grado di produrre.

Come spesso ho indicato, le pedine stanno posizionandosi al loro posto ed ora si è in attesa della scintilla, quella che porterà il medio-oriente ad una guerra della quale non si conoscono i limiti.

Quali saranno le alternative per il mondo occidentale, impreparato per uno scenario del genere? Io credo che se facessimo un passo indietro nella storia di questi ultimi decenni, fino agli anni 70 si capirebbe che allora percepimmo solo una minima parte di quello che invece potrebbe accadere oggi. Gli attori di allora erano Arabia Saudita, USSR ed Usa, la Cina era ancora troppo indietro e il suo peso nello scacchiere internazionale a livello finanziario e militare era per lo più irrilevante. Inoltre a quell’epoca le mosse in ballo erano focalizzate alla supremazia delle risorse energetiche del golfo persico ed il peso che l’URSS esercitava era un deterrente di notevole entità, mentre adesso oltre a queste sono in ballo i disegni geopolitici dell’intero oriente e medio-oriente.

Il Golfo Persico e lo Stretto di Ormuz diventerebbero un cimitero di navi, il canale di Suez sarebbe presidiato dalla flotta americana e israeliana con l’appoggio degli egiziani (ricordiamo che nei pressi di Alessandria d’Egitto è presente una immensa base americana sotto il nome di Mubarak Military City), la maggior parte delle forniture di petrolio sarebbero costrette ad immensi viaggi dai costi proibitivi e i prezzi dell’energia andrebbero alle stelle. Le conseguenze di questo aumento porterebbe ad una soluzione economica impossibile per tutta l’Europa costretta a fare i conti con prezzi inaccessibili e la maggior parte della popolazione sarebbe costretta a dichiarare fallimento, incapace di autodeterminarsi perché succube delle politiche suicide di Israele e Usa. Anche il gasdotto russo verrebbe chiuso costringendo l’intero sistema occidentale ad entrare in un periodo buio senza eguali nella storia.

Possiamo permetterci questa visione possibile? Nel modo più assoluto: No!
Però c’è chi ci gioca, c’è chi insiste e chi determina il nostro futuro e quello della nostre generazioni future. Questi sono quei personaggi che popolano l’Olimpo della politica e della finanza, persone che non hanno mai avuto nessuna remora a sterminare 1/100/1000 e più vite. Persone senza fede, senza morale, il cui unico scopo è il potere per il potere, fine a se stesso. Persone animate da una malattia sanabile solo con il braccio secolare della giustizia umana che non dovrebbero popolare ed albergare i nostri palazzi del governo o quelli di altre nazioni; persone capaci di tali misfatti che se compiuti da un singolo cittadino anche il papa vorrebbe veder penzolare dalla forca.

Eppure essi esistono, stanno annidati come virus nelle pieghe della politica, del tessuto sociale ed economico che ci circonda; sono esseri pronti ad attivarsi appena se ne presenti l’occasione, senza uno scopo “biologico”, perché un virus naturale mai si sognerebbe di distruggere il suo ospite, altrimenti che senso avrebbe la sua funzione? Peggio dei virus, quindi! Che solo il fuoco o una concentrazione altissima di radiazioni gamma potrebbe eliminare.

A parte questa elucubrazione, i fatti suddetti non sono pensieri personali e nemmeno indottrinamenti forzati, ma fatti. Ogni guerra passata è sempre stata preceduta da movimenti e da scaramucce in attesa dell’evento giustificatorio, le ultime delle quali ci danno un bel esempio (Libia, Kossovo, Serbia, Afghanistan, Iraq, Pakistan, ecc.). Così lo è stato per il I° conflitto mondiale (Sarajevo) e così lo è stato per il II° conflitto (le bande armate ebraico-sioniste pagate dall’Inghilterra e dagli Usa in accordo con Stalin che sterminarono migliaia di tedeschi in Polonia e Danzica spingendo la Germania all’intervento). Siamo quindi sull’orlo del baratro e ogni evento che accadrà nei prossimi mesi potrà innescare quella scintilla che falcidierà milioni di persone.

L’anno 2012, al di là delle funeste previsioni dei maghi o dei catastrofisti, se non avverranno eventi che invertano la rotta di collisione, non sarà sicuramente un anno di cui andare fieri. Le politiche internazionali a tali proposito, sia dell’Italia che degli altri paesi europei, non lasciano spazio a voli pindarici. Il governo attuale pare quasi fatto apposta per preparaci ai prossimi sacrifici che andremo a conoscere, poiché nessuno delle forze politiche attuali è intenzionata ad andare alle urne o di cercare una soluzione diplomatica e da ogni parte si avverte che è meglio attendere il 2013, la scadenza formale dell’attuale esecutivo. In Francia, in Germania e in Inghilterra le cose non vanno meglio e dall’altra parte della cortina europea, in Russia, le prossime elezioni di Putin fanno intendere che venderà cara la pelle. In Cina sono decisi a difendere la loro autonomia energetica, ma sopratutto geopolitica con ogni mezzo contro lo strapotere egemonico degli Stati Uniti. Non ultimo l’aspetto funesto delle attività della Corea del Nord che, adesso, al cambio del potere getterà scompiglio in uno scacchiere che ormai non è più gestibile.


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