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L'anno della morte di Ricardo Reis

Creato il 03 marzo 2016 da Rox186
L'anno della morte di Ricardo Reis
L'ANNO DELLA MORTE DI RICARDO REIS, di José Saramago
Feltrinelli Editore, 324 pagine
Genere: narrativa generale
Giudizio: abbandonato
Ho abbandonato “L’anno della morte di Ricardo Reis” a tre quarti.
Di solito Saramago mi piace molto, ma per questo romanzo ho fatto proprio una gran fatica.
Il problema, secondo me, è che per un portoghese questo libro è stupendo, o quanto meno per uno che conosca bene tutta l’opera di Pessoa.
Dato che io non sono portoghese (non sono mai nemmeno andata in Portogallo) e non conosco tanto Pessoa ho capito metà delle cose che ho letto.
Comunque è un romanzo interessante, che ha in sé tutta la genialità e la filosofia pratica di Saramago.
Ricardo Reis è uno degli eteronimi di Pessoa.
Un eteronimo è molto più di uno pseudonimo; è una sfaccettatura della personalità del poeta.
Pessoa ne utilizzò diversi nella sua carriera letteraria, inventando per ognuno di essi una vita, con data di nascita e di morte, tranne che per Ricardo Reis.
Medico portoghese emigrato in Brasile, non si sa in quale anno egli morì.
Saramago se ne appropria e lo fa tornare a Lisbona nel 1936, anno della morte di Pessoa.
Qui egli vive per un po’ in un albergo, intrecciando delle relazioni sentimentali con una delle cameriere e con un’ospite della struttura, salvo poi trasferirsi in un appartamento suo per riprendere la sua professione.
La cosa curiosa è il fantasma di Pessoa che se ne va in giro per le strade della città, comparendo ogni tanto a Ricardo. Dico che è curioso perché sono l’uno l’altro, rendendo tutto sommato questo un romanzo che parla di Pessoa più che di Reis, anche se Saramago riesce a dare un involucro perfetto di carne e sentimenti a questo personaggio altrimenti etereo.
Sullo sfondo c’è il 1936, il che vuol dire la guerra in Libia, l’avvento della dittatura franchista in Spagna, il fascismo in Italia e il nazismo in Germania.
Un libro da leggere con calma (forse non era il momento giusto per me) con quel pizzico di realismo magico che caratterizza questo autore.

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