L’Anno Luce
di Iannozzi Giuseppe
- Maura?
- Sì?
- Ce l’avresti d’accendere?
- Nooo…
- Come no? Non ti credo.
- Senti, qui il cielo lo spengono presto.
- ‘Fanculo.
- E io che c’entro?
- Tu m’hai regalato l’Ungaretti.
- E allora?
- Ci sta scritto bello bello: M’illumino d’immenso.
- Giuseppe, dimmi la verità: hai fumato parecchio oggi, non è vero?
- Sono anni luce avanti a te. Non mi puoi far fessa.
- E la modestia non è la tua qualità migliore.
- Lo vuoi un cannolo?
- Un cannolo? siciliano?
- Se butti via quella canna che ti fa il labbro leporino…
- E vada per il cannolo.
- E’ buono?
- ‘Ammazza se è bono! Non è che ce l’avresti un goccetto di Limoncello?
- Viziato che sei. Però sì, ce l’ho… un goccetto appena, altrimenti ti dà alla testa.
- Madonna, Maura! Qui s’accende e si spegne tutto allo stesso tempo. Par di stare in un luna park. Mo’ vedo pure il Papa: quant’è bello! Maura, madonna che zinne che c’hai! Madonna, quanto sei bona.
E vola un ceffone, e vola Giuseppe giù dalla sedia battendo la testa sul duro impiantito di marmo: davanti ai suoi occhi solo un’infinita buia distesa.
The End
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