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L’Anomalo Bicefalo di Dario Fo e Franca Rame

Creato il 13 maggio 2012 da Peppinoimpastatoproject

Questo spettacolo è stato ripreso il 21 Dicembre 2003.
Mancano quindi alcuni riferimenti alla cronaca recente.
Ad esempio non si parla della querela del Signor Dell’Utri
nei nostri confronti e del tentativo di Silvio Berlusconi
di diventare bellissimo e alto.
Ma la vostra fantasia seppellirà a questi piccoli vuoti…
del testo.

Franca Rame e Dario Fo

Marcello Dell’Utri accusato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Avviso di garanzia nel 2010 per appartenenza alla Loggia P3.
È stato condannato in primo grado a Milano a due anni di reclusione per tentata estorsione ai danni di Vincenzo Garraffa (imprenditore trapanese), con la complicità del boss Vincenzo Virga.
Imputato a Palermo per calunnia aggravata ai danni di alcuni pentiti, è stato successivamente assolto dopo che in primo grado era stato condannato a 9 anni.
Tra le tante imputazioni che lo hanno colpito : dalla bancarotta fraudolenta per il crac Bresciano di Filippo Alberto Rapisarda ai fondi neri di Publitalia.
Nella sua autobiografia rimanda ai suoi trascorsi cattolici nell’Opus Dei dove, ai tempi dell’università, conobbe sul campo di calcetto i fratelli Silvio e Paolo Berlusconi, altri giovani di belle speranze interni alla residenza milanese Torrescalla. “Dopo un periodo dedicato allo sport fondando e dirigendo una Scuola di formazione sportiva dell’Opus Dei (il Centro Elis a Roma), ritorna a Palermo – si legge ancora nelle note autobiografiche – dove lavora alla Cassa di Risparmio di Sicilia. Nel 1973, Silvio Berlusconi lo richiama a Milano per lavorare con lui all’Edilnord in qualità di assistente”.

Nel 2010 afferma di avere un dattiloscritto di Pier Paolo Pasolini che faceva parte dell’ultimo lavoro incompiuto del poeta Petrolio.
«Pazzesco, roba da matti, incredibile. Quel capitolo del romanzo “Petrolio”, ritenuto dal giudice Calia un documento storico sulle stragi d’Italia, è stato rubato da casa di Pasolini. In termini giuridici è un “corpo di reato”. Se è vero, Dell’Utri deve dire come lo ha avuto, chi glielo ha dato, per quali fini», ha commentato Gianni D’Elia.(poeta, saggista, scrittore)

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