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L’Anonima Sequestri ha distrutto i Vinci che ancora estinguono i debiti del sequestro

Creato il 06 gennaio 2012 da Yellowflate @yellowflate

L’Anonima Sequestri ha distrutto i Vinci che ancora estinguono i debiti del sequestroGiuseppe Vinci non è piu  il 37 enne sequestrato quel 9 dicembre al bivio tra Borore e Macomer, ora è libero ma oggi ha dichiarato che solo quanto terminerà di pagare i suoi i due mutui nel 2023. «Soltanto allora sarò un uomo libero». Sì, proprio Giuseppe Vinci, dei Vinci dei supermercati, che dopo quell’anno di sequestro hanno perso a poco a poco tutto il patrimonio e sono stati ad un passo dal dissesto.  Il sequestro ha causato ai Vinci una vero dissesto economico concluso con la cessione del gruppo.Sul Corriere della Sera di oggi si legge che Giuseppe Vinci gestisce un ristorante che dal 2008 ha aperto con Claudio Ara, nel centro della Cagliari più natica e vecchia. Qualche settimana fa sull’Unione Sarda Vinci raccontava che prima di essere veramente libero ci vogliono ancora 11 anni “Sono passati più di sedici anni dal rilascio. Ce ne vogliono ancora undici per pagare l’ultima rata dei mutui contratti con il Banco di Sardegna, tasso variabile; dovevano durare quindici anni, li ha allungati a venti.” I Vinci per riavere il figlio hanno pagato 4miliardi e 250miliodi di vecchie lire,  è stato il padre di Giuseppe, Lucio a consegnarli ai malviventi  due sacchi per la lana delle pecore de in una borsa di pelle, nel cuore di  Nuoro, ai giardinetti, un luogo trafficato e impossibile da pensare. Era il 9 di ottobre, un lunedì, dopo 6 giorni, di domenica, viene liberato. I Vinci aggirarono il blocco dei beni, prelevando tutti i ricavati dei supermercati, che gestivano, dice Giuseppe che in tale modo arrivarono ad ottenere 1 miliardo di lire mentre gli altri 3  miliardi arrivarono dal Consorzio di acquisto C3 che liquidò in anticipo i premi di produzione, altri vennero prestati. Il tutto è raccontato nel libro redatto da Lucio Vinci. “. Ai soldi dati ai banditi vanno aggiunte le spese per l’emissario (40 milioni, sempre in lire), le spese legali del difensore dell’emissario (6 milioni 120 mila), le spese legali (40 milioni), altre spese (20 milioni). Sul totale di 4.356.120.000 lire sono stati pagati altri tre miliardi e passa di interessi passivi alle banche. Fino al 2003, anno della resa, con i mutui accesi per liquidare gli ex soci della ditta che via via si è disgregata. «Mia cugina Assuntina volle essere liquidata durante il sequestro, e dovettero darle 350 milioni di lire subito. Gira in Porsche».”

Giuseppe Vinci, ex sequestrato, non uno tra tanti, ma l’ex sequestrato, racconta : «È stato troppo, un massacro per il mio cervello, ne sono uscito a pezzi. Ero infuriato con i miei per averlo permesso. Sono stato in analisi, ma non mi è servito: due volte la settimana mi sdraiavo su un lettino e non riuscivo a dire a niente. Qualche volta ho avuto a che fare con gli psichiatri. Per due anni non ho dormito. Purtroppo sono un ex sequestrato e lo rimarrò per sempre». Vinci è il sequestro più lungo della storia dell’anonima e di certo uno dei più sofferti.

Non parla spesso Giuseppe, ma nella sua ultima intervista racconta un particolare scioccante: a Macomer, il liceo dove studia il figlio ha invitato ad un’assemblea un bandito, uno dei principi dell’Anomima Sequestri: Graziano Mesina. E’ stato troppo per il figlio di Giuseppe che se ne è andato dall’aula magna.

Un sequestro che distrugge una famiglia e che uccide un potentato che poteva salvare la Sardegna.


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