Il «Financial Times» ha lanciato la scorsa settimana “Antenna” aggregatore di notizie che pesca da Twitter per tenere i lettori del giornale aggiornati con le ultime migliori notizie sui social media, anche non da fonte propria.
La selezione dei contenuti di Antenna è scelto da una doppia “whitelist.” Per un tweet che sarà pubblicato sul sito, il messaggio deve venire da un account Twitter approvato, e l’articolo a cui si collega deve provenire da un sito web di un elenco selezionato. Gli utenti di Twitter nella lista comprendono docenti universitari, blogger, giornalisti e persone del settore finanziario.
Nel minisito dedicato si legge:
Who’s it for?
It’s for FT readers who don’t have the time to be on Twitter all day, but who want to be tipped off about a variety of interesting stories from across the web.
Ci sono, a mio avviso, almeno tre aspetti interessanti nell’iniziativa:
- L’idea di fornire un servizio aggiuntivo — tendenzialmente a costo zero — al proprio pubblico di riferimento
- Invece di fare la “guerra santa”, in cui sono impegnati molti, contro gli aggregatori, il prestigioso quotidiano economico-finanziario comprende il valore per i lettori e se ne appropria
- Riporta i lettori, il proprio pubblico di riferimento, dai social al proprio sito; dove può monetizzare.
Chapeau!