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L’anteprima della commedia “Confusi e Felici”

Creato il 29 ottobre 2014 da Masedomani @ma_se_domani

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Che ci fanno Anna Foglietta, Marco Giallini, Rocco Papapleo e un folto manipolo di noti attori di televisione, cinema e teatro nella stessa stanza e, è il caso di dirlo, sullo stesso divano? Sono i pazienti/neo-amici del dottor Marcello, psicoanalista sicuro di sé, molto milanese, trapiantato a Roma, decisamente solo. Il giorno in cui Marcello scopre di essere malato, il mondo gli crolla addosso e cade in depressione. Da questa brutta situazione, verrà salvato dai suoi stravaganti, e mediamente schizzati, pazienti.

Lo psicoterapeuta è interpretato da Claudio Bisio, che ri-vediamo indossare i panni di un uomo che va in crisi, un leader da salvare, in una commedia che pian piano si fa seria, per lo meno negli argomenti, sino a un epilogo comune tra noi aldiquà dello schermo. Dopo un incipit fatto di battute, freddure, siparietti variamente comici, la realtà cerca il suo spazio e la sua dimensione. Potremmo quindi considerare l’opera come una dramedy, anche se spiccatamente tricolore nella trama, nella risata e nella tragedia.

Photo: courtesy of 01 Distribution

Photo: courtesy of 01 Distribution

Sentirsi padroni del mondo, invincibili, è facile sino a quando le catastrofi accadono agli altri. Che cosa succederebbe se un giorno toccasse però a noi? Nonostante tutto, il protagonista del film è fortunato, anche se ci metterà un bel po’ a realizzarlo. L’uomo avrà intorno persone colorate che, unite, creeranno una tavolozza dai toni sgargianti. “Confusi e Felici” vuole, infatti, farci ridere dei nostri difetti (dalla sesso dipendenza alla disfunzione erettile, dalla gelosia accecante al menefreghismo, etc etc etc); vuole mostrarci il lato sensibile e prezioso che si cela anche in chi è distrutto e/o conduce una vita fuori dagli schemi; e vuole ricordarci l’importanza di vivere sempre con il sorriso, assaporando ogni singolo istante e amando in tutte le sue forme.

Dietro la macchina da presa c’è Massimiliano Bruno, attore, regista e sceneggiatore versatile, che trascorre tanto tempo nei teatri, non disdegna la televisione e le sue potenzialità, e qui è alla terza regia cinematografica. Bruno è abituato al successo: pensate a una fiction dalla forte risonanza o a una commedia italiana campionessa al box office e probabilmente la sceneggiatura porta anche la sua firma. Non stupisce quindi vi sia un nutrito cast di caratteristi amati dal grande pubblico e che la comicità sia di una tipologia ben precisa.

Photo: courtesy of 01 Distribution

Photo: courtesy of 01 Distribution

In pochi istanti, infatti, le gag scivolano nel grottesco come piace a coloro in cerca di una risata liberatoria, con leggerezza simile a quella del cine-panettone ma differente nel fraseggio. Per intenderci, la pellicola è costellata di battute che si sentono alle cene con gli amici dopo  tanti calici, fatto che rasserena i più e irrita altri (soprattutto il gentil sesso).

Puntando a fare il pienone in sala (cosa molto probabile), tutto è caricaturale, talvolta eccessivo, e il dramma non si prende sul serio, rimanendo distante dal mélo strappa-sospiri (e lacrime). Il film però è a esclusivo uso interno. Impossibile travolga spettatori oltre il confine. E anche da noi, “Confusi e Felici” è sconsigliato a chi non ama Bisio in veste pseudo-drammatica e non riesce a divertirsi con trame dalle battute facilone condite di tragedia in salsa semplice.

Vissia Menza


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