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L’anti-Monti.

Creato il 03 gennaio 2013 da Cristiana

Noi lo abbiamo l’anti-Monti. Lo abbiamo nel DNA. Ha preso il 40% dei consensi alle primarie del centro-sinistra. La parte “buona” del montismo è già contenuta nel PD, basterebbe solo usarla e ritrovare il baricentro di un PD che non è né Monti, né Vendola, ma senza saperlo è già una forza progressista, di sinistra, liberale e laica che li contiene entrambi. Basterebbe solo guardarci allo specchio senza paura di guardare quello che già siamo. Vale per tutti, anche per me. Il punto di equilibrio tra passato e futuro, tra forme di lavoro, tra relazioni industriali da ricostruire. Attenti a non vedere che Monti sta parlando con quel 40% e sta tentando di strapparlo. E’ nostro. Manteniamo la barra dritta senza deragliare.

Monti ha capito perfettamente che l’unico pezzo di Paese orfano è quel 40% e sta parlando con quello. Sa che chi vuole votare Berlusconi non lo voterà mai, ma sa che chi ha votato Renzi potrebbe votarlo soprattutto se non riceve un qualche segnale chiaro di rappresentanza. Di idee, ovviamente. Non è questione di persone al netto di quelle che le incarnano in modo netto e indiscutibile, come Ichino.

Vincere le primarie deve servire a vincere le elezioni. Non a chiudere quella vittoria nel fortino minoritario del Paese. I temi che sta usando Monti sono gli stessi con cui Renzi ha preso il 40%. Quindi Monti sta parlando ad un pezzo di popolo che è anche il nostro o che voleva esserlo. Non ostiniamoci ad essere ciò che non siamo già più. Serve il coraggio di trovare la giusta sintesi. Meglio farlo ora tra noi che dopodomani con Casini, Cesa e Fini. Forza.


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