Conoscendo molto bene il concetto di "Fiji Time", ovvero la pacifica calma che caratterizza questi luoghi, mi sono chiesta quali tecniche usassero i Fijiani, nei tempi remoti, per scandire il tempo.
Dopo un po' di ricerca ho scoperto che, come poteva essere prevedibile, anche i Fijiani utilizzavano come punti di riferimento i vari "segni della natura" e sembra avessero creato il proprio calendario.
La cosa curiosa e' che il calendario Fijiano fosse di 11 mesi. I mesi definivano un particolare periodo relativo alla crescita di alcune piante od al popolarsi del mare di alcune specie di pesci.
In questo periodo, dove si fa' un gran parlare del potere apocalittico del calendario Maya, e' rincuorante, secondo noi, sapere si parli anche del calendario di un piccolo paese che per la propria storia (ed in parte anche nel presente) e' ancora importante. Un calendario dove la natura ricopre un ruolo determinante sia per lo scandire del tempo e che per l'avvicendarsi della vita di tutti i giorni.
Il calendario Fijiano iniziava con il mese di Giugno/Luglio chiamato "vula i werewere" che significa il mese in cui si pulisce/libera la terra per preparare il letto di semina. Verso la fine del mese era possibile pescare una moltitudine di pesci vicino alle coste.
"Vula" in Fijiano significa "luna" ma anche "mese", "Werewere" significa invece pulire/spianare/sfollare/liberare.
Settembre era "vula i vavakada" ed era il periodo ideale per la semina.
I quattro mesi successivi da Ottobre a Gennaio, presero i loro nomi da alcuni pesci.
Ottobre era "vula i balolo lailai" cioe' il mese in cui aumentava il numero di Balolo, verme di mare della barrira corallina. Questo mese era cartatterizzato da un abbondanza del frutto del pane. Per chi avesse perso l'occasione a Settembre avrebbe potuto piantare durante il mese di Ottobre.
Novembre era "vula i balolo levu" periodo in cui era possibile trovare tantissimi Balolo e l'indicatore naturale era l'abbondanza di banane.
Dicembre era "vula i nuqa lailai" e Gennaio "vula i nuqa levu" che indicavano i periodi in cui piccole piccole quantita' e poi grandi quantita' di pesci arrivavano vicino alle coste."Lailai" significa infatti piccolo/poco mentre "Levu" significa grande/tanto.
Da Gennaio a Marzo era la stagione in cui le canne da zucchero crecevano e le foglie degli alberi ingiallivano per poi cadere. In questo periodo Febbraio, il mese dell'offerta delle patate dolci ai capi villaggio, era chiamato "vula i sevusevu" mentre durante Marzo, "vula i kelikeli", si raccoglievano le patate dolci selvatiche (kelikeli).
Aprile era chiamato "vula i gasau" ed era il periodo in cui le canne incominciavano a germogliare.
Maggio era "vula i doi" il mese in cui l'albero Doi fioriva.
Questo era il calendario Fijiano e sembra che ancora oggi diversi indigeni Fijiani che vivono in zone rurali e remote lo usino ancora come punto di riferimento.
Se vi puo' interessare, ecco i mesi dell'anno in Italiano, Fijiano moderno e Fijiano antico:
Italiano Fijiano moderno Fijiano antico
Gennaio Janueri vula i nuqa levu
Febbraio Veverueri vula i sevusevu
Marzo Maji vula i kelikeli
Aprile Evereli vula i gasau
Maggio Me vula i doi
Giugno June
vula i werewere
vula i cukicuki |
Tratto in parte da Fiji Live (un ringraziamento speciale ad Alisi "Cipollina" per il supporto culturale)
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Foto tratte da Vacanze a Fiji e da Flick
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Tag: calendario, cultura, curiosita, mesi