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L'AntiErasmus

Creato il 04 aprile 2012 da Luciusday
In un mondo bello perché vario non potevano mancare loro, gli "AntiErasmus", e con questo termine non mi riferisco a persone, non più studenti, che osteggiano il progetto Erasmus secondo un'ottica pratica rivolta meramente allo studio ["che ce va a fa'? A ubriacarti e scopa'? Rimani qua ao', armeno po' esse che gira che te rigira riesci a laureatte" (Che di sicuro sono comunque parti integranti di un'esperienza in questo senso)], altri rivolgendo ad esso una critica almeno apparentemente più ideale e antieuropeista ("'Ndo hai detto che voi anna'? cazzo fai co' li tedeschi? l'urtima vorta che so' venuti qua hanno fatto er macello, che te lo sto a di' a fa'!"). No, a loro dedicherò forse un altro post in futuro. 
Gli AntiErasmus qui intesi invece sono proprio studenti partiti in Erasmus come chiunque altro. Solo che, al momento dell'arrivo, segue per loro l'irrefrenabile disperazione di non trovarsi più nell'adorata città natale e/o universitaria italiana, principalmente per la lontananza del/la moroso/a, in secondo luogo degli amici, in terzo dei compagni di corso, in quarto della cassiera amica del supermercato, e la situazione spesso precipita nel non uscire la sera e rimanersene chiusi nella propria stanza teutonica, i muri della quale iniziano a parlare italiano, tanto è il tempo che l'AntiErasmus passa lì dentro. Non è finito qua: si può anche degenerare, nel senso che l'AntiErasmus in questione può poi anche decidere di non uscire nemmeno per seguire le lezioni, rinunciando così a quello status di essere umano che Aristotele amava indicare come zòon politikòn kài logon èchon, ossia uomo come animale relazionale e razionale, che se poi vengono a mancare le relazioni pure la ragione te la raccomando. 
Excursus a parte, finisce che l'AntiErasmus entra in un circolo vizioso dal quale non vede altra via d'uscita che la rinuncia al progetto Erasmus o almeno la richiesta del suo accorciarsi da 1 anno a sei mesi, senza pensare che magari ci sono altre persone alle quali l'AntiErasmus in questione, ancora in stato di incubazione, aveva "rubato" la borsa Erasmus e il posto all'estero e che, se venissero a sapere della magaggine intentata, non esiterebbero a prendere un volo, anche di linea, per la destinazione nella quale l'AntiErasmus è situato, al fine di ucciderlo a sangue freddo e prendere il suo posto. L'AntiErasmus Nei rapporti interpersonali la sindrome dell'AntiErasmus può presentarsi in diversi modi: l'AntiErasmus, inizialmente socievole coi propri simili, inizia a chiudersi su se stesso a riccio, anzi nemmeno, che almeno i ricci scopano anche se pungono, a chiudersi diciamo così ad armadillo (chiedo perdono all'armadillo) e a isolarsi dal mondo, prima col chiedere ai propri "colleghi" informazioni puramente attinenti allo status didattico/accademico e dunque agli esami, suscitando una sorta di sentimento tra il dispiacere e la rabbia negli altri, dispiacere a causa del presunto fallimento dell'Erasmus socialmente e culturalmente inteso, mentre la rabbia sopraggiunge poi nel momento in cui in capo all'AntiErasmus vengono ad accumularsi tensioni e malocchi di ogni tipo, convinti che esso sia divenuto latente latore (o latrice) di sfiga ambulante, cosa peraltro  confermata da un numero significativo di casi. A quel punto al solo vedere l'AntiErasmus segue da parte degli altri Erasmus per così dire "tipici" un'abbondante grattatio testiculorum, sempre che i cojones non abbiano ancora iniziato la loro migrazione verso il suolo con conseguente giramento e rotolamento.
Esemplari di AntiErasmus sono stati avvistati nel centro-sud della Germania tra gli scorsi autunno e inverno, e adesso sembra che non ve ne sia più traccia; le autorità affermano però che è ancora troppo presto per poter affermare di aver scongiurato il rischio di una ricaduta in alcuni soggetti e, eventualmente, lo scoppio di un'epidemia, e bisognerà aspettare la fine di luglio per poter dichiarare il male debellato.
Pulchra vobis ;) Meditate, gente, meditate! (che poi questo voleva essere un articolo ed è finito con l'essere una sorta di rapporto scientifico/documentario, ma vabbé...)

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