Magazine Politica Italia
Quando si tratta di far passare certi provvedimenti che vanno a colpire con la scure i "soliti noti" nei punti vitali di una civile e democratica esistenza, quali la casa, il lavoro, le pensioni, "loro" - gli onorevoli "pianisti" - sono tutti lì presenti, uniti e compatti, a suonare il piano, a votare senza tentennamenti. Anche se poi, non appena usciti dall’Aula e al cospetto di microfoni, taccuini e telecamere, si arrampicano sugli specchi della menzogna e dell'ipocrisia per cercare le scuse più assurde e grottesche atte a giustificare il "loro" mal-operato dinnanzi agli occhi di quei pochi elettori che ancora gli sono rimasti de-voti! Quando però è la volta di votare contro i "loro" benefit e i "loro" privilegi, allora i "pianisti" disertano l’Aula! In questi giorni alla Camera si discuteva del dimezzamento dei rimborsi ai partiti. Un appuntamento molto importante nell'agenda politica del Paese e, finalmente, l'occasione per ricucire la distanza abissale tra i parlamentari e la fiducia degli elettori. Un provvedimento, almeno a chiacchiere, perorato da tutti i parlamentari! Peccato però che a votare il suddetto emendamento fossero presenti solo 20 deputati su un totale di 630!!! Ad osservare l'indecente spettacolo dell'Aula praticamente vuota c'era una scolaresca pugliese in visita studio a Montecitorio. Un assenteismo inaudito e, nella fattispecie, altamente diseducativo! La politica con la “p” minuscola ha colpito ancora, presentando solo 20 deputati su 630 per discutere sui tagli ai partiti. La politica con la “p” minuscola era al completo per affermare la presunta parentela di una nipote di Mubarak. La politica con la “p” minuscola era presente al 100% per impedire l'arresto di deputati-inquisiti. Questa è l'unica, vera e poco onorevole antipolitca!