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L'Apocalisse che non ci importa

Creato il 26 febbraio 2014 da Stupefatti
L'Apocalisse che non ci importa La cosa più importante dei film di Antonioni è forse quella sensazione che ti resta sulla pelle dopo aver visto il film. Quel senso quasi fisico-sensuale di tempo-che-passa-lento-e-denso, quel qualcosa di indescrivibile di cui durante la visione - che fisicamente-sensorialmente è uno strano misto di godimento e tortura - non te ne rendi conto. Qualcosa di simile (cioè qualcosa-di-molto-significativo-che-ti-resta-dopo-il-film) l'ho provata per i film di Nolan, o meglio: per i tre Batman di Nolan. Una sensazione di spaesamento e galleggiamento, di percezione virtuale-alienata-psicotica della realtà. Le scene in questione sono sempre in campo piuttosto lungo: scene di massa, agitazioni, tensioni sociali, paure collettive, folla, un sacco di gente, ma i rumori sono dissonanti e ovattati, mai troppo forti, mai necessariamente troppo coinvolgenti, come se non vivessimo mai davvero quello che succede ma restassimo sempre un pò defilati, con uno strabismo annoiato in fondo all’anima, sempre troppo impegnati in qualcos’altro per occuparci e concentrarci veramente su quello che succede in questo preciso momento, qui e ora. Come l’apocalisse che non ci importa, perchè siamo troppo apatici, troppo blasè, troppo a fondo nell‘indistinto grigio che si è mangiato tutti i colori. Una sensazione comune e - direi - molto attuale. Quel senso di annichilimento e stordimento che deriva dalle grandezze sterminate avvertite psichicamente con la globalizzazione e il consumismo globalizzato. Ecco a cosa può arrivare a rappresentare il cinema, spinto al massimo nelle sue potenzialità espressive.
Note
1) Su Nolan una volta ho seguito un'interessantissima lezione di Salviano Miceli, che sul regista in questione ha scritto un'interessante monografia. La recensione su Sentieri Selvaggi.
2) Bel post di Filippo Bizzaglia su MinimaEtMoralia.it. Così l'incipit: "I film di Christopher Nolan possiedono tutti – dopo i primi lavori Memento e Insomnia – una loro densa spettacolarità: costruiti meticolosamente sulla carta prima ancora d’essere girati, sono lo sviluppo sistematico e definitivo di un’idea. Il cinema con Nolan fa ritorno alla sua missione originaria, quella di sviluppare l’elemento visuale, e visionario, dell’uomo, quello di essere una sorta di protesi della sua immaginazione, che si attua e concretizza in un dispiegamento di mezzi reali (finanziari, umani) inaccessibili alle altre arti – e più affine, specie per le grosse produzioni hollywoodiane, ai grandi progetti d’azienda.È per questo che il cinema di Nolan si presenta, a differenza di molto altro cinema mainstream, come il prodotto del capitalismo più maturo, dell’evoluzione più esatta e brillante del libero mercato applicato all’arte".
3) Link sparsi:
Scheda di Nolan su TrovaCinema Repubblica
"Una critica al Batman di Nolan tra cinema e fumetto" (BestiMovie.it)"Cronenberg critica i Batman di Nolan" (CineBlog.it)
Recensione di Batman, Il Cavaliere Oscuro (DirittoDiCritica.com)
Recensione di Batman, Il Cavaliere Oscuro (StoriaDelCinema.it)
Recensione di Batman, Il Cavaliere Oscuro (i400calci.com)
Bella rassegna stampa su Batman, Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno (FantasyMagazine.it)Recensione di Batman, Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno (i400calci.com)Recensione di Batman, Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno (ParoleInfinite.wordpress.com)
Recensione di Batman, Il Cavaliere Oscuro Il Ritorno (StatoQuotidiano.it)
Recensione di Memento (OndaCinema.it)
Recensione di Inception (i400calci.com)
Recensione di Inception (StoriaDelCinema.it)

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