Assisto con curiosità al successo che sin dal suo esordio sta avendo, il nuovo film di Nicolas Cage, “L’apprendista stregone” (The Sorcerer’s Apprentice).
Sembra infatti che, in Italia stia sbancando i botteghini, in un periodo, l’estate, dove di solito non ci sono grandi exploit mentre in Usa ha un riscontro medio basso, un flop insomma.
La trama: Un mago e il suo sventurato apprendista si ritrovano al centro dell’antico conflitto fra bene e male. Balthazar Blake è un maestro della magia che vive nell’odierna Manhattan e che intende difendere la città dalla sua nemesi per eccellenza, Maxim Horvath.
Ma per farlo Balthazar ha bisogno di aiuto, e recluta quindi Dave Stutler, un ragazzo apparentemente normale ma che possiede doti nascoste, sottoponendolo ad un folle addestramento per fargli apprendere il più in fretta possibile tutti i segreti della magia. In questo nuovo ruolo di apprendista stregone, Dave dovrà fare appello a tutto il suo coraggio per sopravvivere all’addestramento, arrestare le forze del male e conquistare il cuore della ragazza che ama.
Vediamo qualche dettaglio del film, per capire cosa faccia accorrere il pubblico italiano a vederlo:
- il tema dominante è la magia, il mistero, le emozioni che questa può fornire, in particolare il titolo richiama, tra mille altre cose, anche la possibilità che qualcuno possa apprendere i dettami della magia, divenendo piano piano un mago, o meglio ancora uno sciamano, uno stregone. Processo questo tra i più ambiti da sempre;
- vengono promesse azione, sorpresa ed effetti speciali (150 milioni di dollari di budget);
- poi c’e’ l’amore, il romanticismo, il vago riferimento a storie già vissute e digerite dal grande pubblico in occasioni diverse (Harry Potter, Topolino in Fantasy, i supereroi ecc);
- infine, il cast che oltre a Cage, vede la partecipazione di un’avvenente Monica Bellucci.
Non ho visto il film ma a leggere i resoconti della critica, le aspettative del film, purtroppo non sono state soddisfatte:
- una sceneggiatura pastrocchio a più mani che spara effetti speciali per difendersi ma dietro i quali rimane ben poco;
- una trama che già dall’incipit risulta scontata e di seconda mano, sguazzando nei luoghi comuni senza troppa fantasia;
- il tentativo di intercettare spettatori di più target che finisce per offrire un film frullatore dove nulla è approfondito e tutti i generi ed i riferimenti sono mescolati.
Quindi niente di nuovo sotto il sole. A quegli spettatori che sono alla ricerca del magico suggerisco di cercare qualcuno, mago o prestigiatore di qualità, che possa mostrare loro, vis a vis, un po’ di buona magia durante una festa, per viaggiare con l’immaginazione ed incontrare il mistero, magari a casa propria.