Il grande patrimonio dell’Archivio storico dell’Istituto Luce si è arricchito e impreziosito grazie all’acquisizione del Fondo fotografico di Pino Settanni, uno dei protagonisti riconosciuti della fotografia italiana degli ultimi trent’anni.
Nato nel 1949 e scomparso nel 2010, Settanni è stato uno dei più originali, vivaci e versatili artisti dello scatto, con una varietà di temi e ispirazioni praticamente unica. Notissimi i suoi ritratti – al nero, e coloratissimi – di alcuni dei protagonisti della cultura e dello spettacolo: dal Fellini delle ‘matite’ al Marcello Mastroianni in spiaggia, effigiato sulla facciata della Casa del Cinema di Roma; dal celebre Monicelli in veste di ‘monaco rosso’ a Benigni, Troisi, Morricone, a Robert Mitchum, Moravia, Baj, Monica Vitti, Lina Wertmuller, Nino Manfredi… Un libro di cinema parallelo alla storia italiana della settima arte, che si rispecchia nel bianco e nero così diverso dei viaggi nel Sud d’Italia degli anni tra i ’60 e ’70, antropologie di povertà, dignità, amara bellezza. Viaggi e sguardi che torneranno a cavallo di fine millennio con i reportages affidati a Settanni dall’Esercito Italiano in zone colpite dalla guerra: Kabul, Mostar, Sarajevo, cui l’autore regala a fianco della testimonianza, il coraggio e l’utopia dell’estetica. Un altro salto porta all’elaborazione del linguaggio dei Tarocchi, una festa di invenzioni cromatiche, e alla giocosa curiosità, mai banale, dei Nudi. Scatti e varietà che hanno portato Settanni a numerose esposizioni personali in Italia e all’estero e premi, fino all’omaggio postumo nella vetrina mondiale dell’Expo di Milano.
Una varietà e un gioco che si squadernano nel lavoro e nelle foto dagli anni ’60 fino alle sue ultime, e in un fondo di oltre 60.000 fotografie. Un patrimonio di cui l’Archivio storico Luce sta curando conservazione e digitalizzazione completa.
E proprio in questi giorni una mostra omaggia l’occhio viaggiatore di Settanni. A Matera, Capitale europea della Cultura per il 2019, lo scorso anno ha inaugurato il Museo della Fotografia, intitolato a Pino Settanni. Oggi, domenica 20 marzo 2016 il Museo della Fotografia, con sede in Palazzo Viceconte (via San Potito, 7), inaugurerà l’esposizione ‘Maghreb – Il Marocco attraverso gli occhi di Pino Settanni’, raccolta di splendidi scatti promossa anche da Luce-Cinecittà, ospitata fino al 19 giugno. Un’occasione per conoscere l’antropologia creativa di questo artista, che in anni recenti ha ritrovato in Marocco la bellezza del suo Meridione italiano degli anni ’60, con i colori brillanti e la fantasia delle sue più recenti sperimentazioni.
Una mostra di cui il sociologo Domenico De Masi, in uno scritto di presentazione, commenta tra l’altro con felice sintesi:
‘Attraverso i suoi occhi, di anno in anno, Pino ci ha fatto guardare e capire con pari acume e genialità estetica il sottosviluppo del Mezzogiorno italiano e il mondo fantasmagorico del jet set, la sfolgorante arcaicità dell’Afganistan e quella più intima del Marocco. Se è vero – come sostiene Keats – che un’opera d’arte è gioia creata per sempre, dobbiamo essere grati a Pino – genio generoso – per avercene donate a piene mani’.