L’Istituto De Marchi in un’immagine scattata nel 1939 dal primo direttore Edgardo Baldi
Riceviamo, e con grande piacere pubblichiamo, il contributo della dottoressa Marina M. Manca, direttore dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del C.N.R. che ci racconta la storia dell’Istituto e dell’autonomo progetto di inventariazione su xDams dell’Archivio storico.
Nell’aprile 1938 nasce in Italia – quasi “dal nulla” o, come più spesso preferiamo dire “da un sogno” – un nuovo istituto di ricerca scientifica per lo studio delle acque dolci, L’Istituto Italiano di Idrobiologia «Dottor Marco De Marchi». L’edificio in cui prende vita la nuova istituzione ha sede a Verbania, piccola provincia del Nord-Ovest piemontese al confine con la Svizzera, sulle rive del Lago Maggiore.
La fondatrice, Rosa Curioni (1865-1951), volle intitolare l’Istituto a perenne memoria del marito Marco De Marchi (1872-1936, naturalista, industriale e benefattore) ammalatosi sul finire del 1935 e deceduto nell’arco di pochi mesi. I coniugi De Marchi-Curioni sono una coppia affiatatissima, non hanno figli, ma esprimeranno la loro fecondità in mille modi. Grazie alle attività industriali e commerciali di Marco, possono condurre una vita molto agiata, essi appartengono all’aristocrazia della Milano bene dei primi del ’900. Ma questa coppia differisce dalla “normalità” per il fatto che insieme attuano numerose iniziative nei più svariati ambiti della vita sociale. Per esempio danno vita alla scuola “Principessa Jolanda” per infermiere professionali a Milano; sovvenzionano e incentivano le attività di numerose istituzioni milanesi, quali il Museo Civico di Storia Naturale, la Società Italiana di Scienze Naturali, l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Siloteca Cormio;a Fiumelatte (Varenna, LC) acquistano un vecchio fabbricato in disuso, lo trasformano in incubatoio di pescicoltura e ne fanno dono alla Società Lombarda per la Pesca e l’Acquicoltura. Oppure ancora, ideano e finanziano completamente l’edificazione di un laboratorio per lo studio della botanica alpina presso il Giardino “Chanousia” al colle del Piccolo San Bernardo in Valle d’Aosta; fanno erigere a loro spese un rifugio alpino al Bernina (3609 mt tra Lombardia e Svizzera, tuttora attivo, restaurato nel 2002); e tantissimo altro ancora.
Nonostante la repentina e imprevedibile scomparsa di Marco De Marchi, la moglie Rosa Curioni, per vincere il grande senso di vuoto e solitudine che pure prova, decide di continuare i progetti concepiti e “sognati” insieme al marito. Tra questi vi è la donazione allo Stato Italiano delle due ville di Verbania (come detto sul Lago Maggiore) e di Varenna (sulla sponda orientale del lago di Como), allo scopo di fondare un centro per lo studio dell’idrobiologia e limnologia (a Verbania), ed una Villa Museo con parco botanico aperto al pubblico, ed annesso laboratorio idrobiologico per lo studio dell’acquicoltura (a Varenna).
Ecco come ha inizio la storia di quello che ancora oggi è una realtà del mondo scientifico non solo nazionale, l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi (CNR-ISE), uno degli oltre cento istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Nel 2013 si sono celebrati i 90 anni per il CNR ed i 75 per il CNR-ISE. In coincidenza con i festeggiamenti per il 75° di fondazione dell’Ente, abbiamo completato una prima tranche dell’attività di inventariazione dei documenti storico-istituzionali per il periodo 1938-1977, ossia dalla nascita dell’Istituto al suo ingresso nel CNR. Allo scopo di registrare il patrimonio documentale dell’archivio in una base dati e a livello digitale, abbiamo svolto un’indagine alla ricerca di un software che volevamo avesse caratteristiche standard secondo le norme archivistiche internazionali. All’interno di una rosa di offerte open source scaricabili da internet, abbiamo trovato xDams che contestualmente con l’avvio del nostro progetto veniva rilasciato per la prima volta come risorsa gratuita. Le caratteristiche tecnico-operative offerte da xdams ci hanno subito conquistato, per la grande quantità di campi presenti nelle schede, la semplicità di utilizzo, la coerenza con le norme archivistiche internazionali, la possibilità di inventariare le diverse tipologie di oggetto in tre diversi cataloghi, e molto altro, non ultima la grande competenza, collaborazione e disponibilità che i tecnici di Regesta mettono a disposizione dell’utenza attraverso un forum creato per ogni tipo di necessità.
Carteggio della direzione dell’Istituto De Marchi (1939)
Il nostro Archivio storico che comprende per ora soprattutto documentazione cartacea e fotografie in bianco e nero, ma che presto sarà arricchito anche dalla sezione Audio/Video, non può vantare tra le sue caratteristiche una grande vetustà documentale (1938-1977), oppure un’ampiezza in termini quantitativi (ca 130 raccoglitori pari ca 11 ml). Ciò che rende interessante il nostro catalogo storico nel suo complesso, e che rappresenta la ragione che ci ha indotto a decidere per la realizzazione di un progetto di digitalizzazione e inventariazione (iniziato nel 2010), è il fatto che, leggendo i documenti che lo compongono, ci siamo resi conto di trovarci davanti ad un “evento” unico: la creazione di un centro di ricerca scientifica per lo studio fisico, chimico e biologico delle acque dolci (soprattutto l’habitat e l’ecosistema “lago”), allorquando queste materie – in Italia – non erano che al loro esordio. Questo fatto saliente, visto all’interno della storia della limnologia e del suo sviluppo, in Italia, in Europa, più tardi esteso a tutto il mondo anglosassone (dicasi Inghilterra, Canada e soprattutto Stati Uniti), è obiettivamente un fatto che merita di essere documentato, conosciuto e divulgato. E quale mezzo migliore se non la conservazione dei documenti mediante la loro inventariazione archivistica?
Nelle carte d’archivio su xDams la storia della creazione, negli anni Trenta, di un centro di ricerca scientifica per lo studio fisico, chimico e biologico delle acque dolci
Nel nostro istituto giace ben organizzata una biblioteca specialistica che contiene raccolte librarie datate alla prima metà del XIX secolo. Attraverso la correlazione tra la bibliografia della sezione Miscellanea e l’Archivio storico, possiamo ottenere informazioni utili per la ricostruzione storico-scientifica legata alla vita di alcuni ricercatori del passato, alle attività di ricerca svolte in un dato ambiente o per un dato organismo biologico, ecc.
La realizzazione del progetto di ricondizionamento, inventariazione e pubblicazione dell’Archivio Storico CNR-ISE, si è svolta con la supervisione della Soprintendenza Archivistica del Piemonte e Valle d’Aosta, ha comportato l’impiego di personale interno ed esterno al nostro istituto: ricercatori in qualità di responsabili scientifici del progetto, un informatico, un archivista accreditato dalla Soprintendenza regionale, due tecnici per la redazione delle schede in xdams e la digitalizzazione dei documenti.
A 75 anni dalla fondazione dell’Istituto voluto da Marco e Rosa De Marchi, la nostra documentazione storica entra a far parte del mondo degli archivi, allo scopo di divulgare la storia della scienza e far conoscere personalità scientifiche – uomini e donne – del passato, ma più ancora per ricordarci che quanto oggi vive, nasce da un atto di generosità gratuita di cui le nuove generazioni sono i nuovi fruitori e gestori responsabili.