Abbiamo già parlato in passato dei trattati sulla costruzione dell’area di libero scambio tra USA e UE.
Abbiamo sottolineato nel precedente articolo, che aree come queste potrebbero rivelarsi svantaggiose per i cittadini europei. Lo scopo del Transatlantic Trade and Investment Partnership è quello di eliminare le differenze normative tra le due sponde dell’Atlantico; ma l’UE, a fronte della maggior flessibilità del mercato del lavoro statunitense e le minori protezioni dei lavoratori, per garantire la competitività delle proprie aziende sarebbe costretta a seguire il modello americano nelle famose “riforme necessarie”, andando a smantellare il più articolato stato sociale europeo, dando vita così ad un livellamento normativo verso il basso.
![L’area di libero scambio USA-UE nasconde un attacco alla democrazia Carta dei diritti transatlantica delle Corporation](http://m2.paperblog.com/i/205/2054738/larea-di-libero-scambio-usa-ue-nasconde-un-at-L-YRaMyr.jpeg)
Una transatlantica carta dei diritti delle Corporation
Questa è solo un’ipotesi, un rischio, ma che crediamo estremamente plausibile dato che all’interno dell’Unione Europea stessa, in nome della competitività, la flessibilità sregolata e la precarietà dei lavoratori sono diventati, non l’eccezione o la fase di passaggio, ma la quotidianità di molti cittadini europei.
A questa ipotesi però manca qualcosa.
Abbiamo visto che questi trattati sono ritenuti molto importanti su entrambe le sponde dell’Atlantico, tanto da portare il Segretario alla Difesa John Kerry a fare il giro d’Europa per calmare gli animi a seguito lo scandalo intercettazioni e in vista dei prossimi incontri bilaterali. Ma come abbiamo scritto e come abbiamo imparato negli ultimi 25 anni le pressioni per questo tipo d’accordi vengono più dal mondo economico che da quello politico.
Quello che mancava alla nostra ipotesi era l’azione di lobby delle corporazioni all’interno di questi trattati. Ad aiutarci a comprendere meglio come quest’azione di lobby abbia lavorato nei trattati di libero scambio, ci aiuta l’ultimo articolo pubblicato da George Monbiot sul The Guardian.
Monbiot nel suo articolo sottolinea l’impegno delle grandi Corporation nel dietro le quinte dei trattati, uno in particolare: “l’importante potere che concederebbe al grande business di citare in giudizio i governi che cercano di difendere i propri cittadini. Consentirebbe a una giuria formata da giuristi d’impresa che operano a porte chiuse di non tener conto della volontà del Parlamento ed annullare le nostre protezioni legali. Eppure i difensori della nostra sovranità non ci dicono nulla!”
Il mezzo attraverso cui le Corporations potrebbero arrivare a citare in giudizio gli Stati coinvolti nell’area di libero scambio è il investor-state dispute settlement (risoluzione delle controversie Stati/Investitori). Questo meccanismo è già stato utilizzato in passato dalle Corporations multinazionali per citare in giudizio i governi dei singoli Paesi che con le loro leggi e regolamentazioni avrebbero causato loro gravi perdite economiche:“Durante la crisi finanziaria, e in risposta alla rabbia dell’opinione pubblica, l’Argentina ha imposto un congelamento alle tariffe dell’energia e dell’acqua (vi suona familiare?) . E’ stata citata in giudizio proprio dalle società di servizi internazionali le cui alte tariffe avevano spinto il governo ad agire. Per questo e per altri crimini, l’Argentina è stata costretta a pagare più di un miliardo di dollari di risarcimento.”
I tribunali che accolgono queste istanze delle Corporations e che determinano la pena e i relativi risarcimenti economici, non sono esempi di indipendenza giudiziaria. Le giurie che applicano le regole non offrono nessuna delle garanzie assicurate nei nostri tribunali. Le audizioni vengono svolte a porte chiuse. I giudici sono avvocati aziendali, che spesso lavorano per le stesse società che agiscono in giudizio, quindi in chiaro conflitto d’interessi. I cittadini e le comunità colpite dalle loro decisioni non hanno alcun valore legale. Non vi è alcun diritto di appello sul merito del caso. Anzi, queste giurie possono rovesciare la sovranità dei parlamenti e le sentenze delle magistrature. A fronte di questo problema, la nostra illuminata Commissione Europea ha dichiarato che i tribunali nazionali non offrono alle aziende una protezione adeguata perché “potrebbero essere prevenuti o non indipendenti”.
Nell’articolo che abbiamo dedicato precedentemente al tema dei trattati di libero scambio tra USA e UE, ponendo il paragone con il trattato di libero scambio NAFTA tra Canada – USA – Messico, abbiamo sottolineato che sono state molte le preoccupazioni sia Canadesi che messicane al momento della firma. Nel suo articolo Monbiot raccoglie la testimonianza di un funzionario del governo canadese che parlando delle regole introdotte dal NAFTA ha commentato: “Ho visto lettere in arrivo da New York e da studi legali con sede a Washington, praticamente su tutte le nuove normative e proposte a tutela dell’ambiente degli ultimi cinque anni. Riguardano prodotti chimici per lavaggio a secco, prodotti farmaceutici, pesticidi, diritti dei brevetti. Praticamente tutte le nuove iniziative sono state prese di mira e la maggior parte non ha mai visto la luce del giorno … La democrazia, come proposta che abbia un senso, è impossibile in tali circostanze.”
Questo sistema non trasparente, antidemocratico, corrotto e ingiusto potrebbe essere sia il grimaldello che scardinerà definitivamente il sistema sociale europeo costituito dal dopoguerra ad oggi, sia l’ostacolo principale ad eventuali riforme o regolamentazioni del sistema finanziario e bancario. Vi invitiamo nei prossimi mesi a seguire con attenzione, come faremo anche noi, l’iter dei trattati. Con le parole di Monbiot: “Svegliamoci gente, ci stanno fregando.”