Magazine Salute e Benessere

L'Argentina multa la Glaxo per i test illegali sui neonati poveri

Creato il 04 gennaio 2012 da Eldorado

L’Argentina multa la Glaxo per i test illegali sui neonati poveriUna vaccinazione difettosa potrebbe essere la causa della morte di 14 neonati e la casa produttrice (la Glaxo) viene condannata a pagare una forte multa. Gli ingredienti per lo scandalo ci sono tutti, eppure per il giudice Marcelo Aguinsky le morti di quei bambini rientrano nella media nazionale dei decessi naturali. La GlaxoSmithKline, seppur multata, insomma non c’entra nulla. O quasi.

La vicenda si svolge in Argentina, dove nel 2007 la Glaxo sta approntando una nuova vaccinazione contro l’otite acuta e la polmonite nei neonati. Le prove in America Latina vengono svolte a Panama, in Colombia ed in Argentina. Mentre nei primi due paesi tutto va bene, in Argentina qualcosa va per il verso storto: quattordici neonati muoiono in differenti punti del paese. In un primo momento sembra una fatalità, ma poi si scopre che i piccoli qualcosa in comune ce l’avevano: erano stati tutti sottoposti alla vaccinazione della Glaxo. La multinazionale si difende immediatamente. Gli standard internazionali sono stati rispettati e la vaccinazione è già in uso nei paesi europei, senza che si siano registrate alterazioni nella salute dei vaccinati. I bambini, insomma, sono deceduti per altre cause.

Il Ministero della sanità argentino, però, vuole vederci chiaro e scopre una verità scomoda, vergognosa ed imbarazzante per la Glaxo. Le prove, affidate a due medici, vengono effettuate ai neonati di famiglie povere. Alla botta di 380 euro che ricevono dalla multinazionale per ogni vaccinazione, i due (Héctor Abate e Miguel Tregnaghi, manco a farlo apposta cognomi italiani) organizzano un equipe che si dirige nei quartieri poveri di Mendoza, San Juan e Santiago del Estero e strappano le autorizzazioni a genitori ignari, nonni analfabeti e parenti minorenni: tutto vietato dalla legge. Qualcuno riesce a malapena ad intendere cosa sta succedendo, per molti si tratta di una prassi, di una delle rituali campagne di vaccinazione che accompagnano i piccoli durante l’infanzia. La vaccinazione, invece, non era stata ancora approvata: un test, appunto.

La Glaxo durante questi anni ha negato ogni addebito, non solo è ricorsa all’appello (perdendolo) per la multa di 230.000 dollari che gli è stata comminata dal tribunale per le irregolarità con le quali aveva condotto il test. Anche questa volta la multinazionale ha fatto sapere che ricorrerà all’ultima istanza perché le sia cancellata l’ammenda. In barba alle quattordici morti, la vaccinazione è stata messa in commercio ed è stata considerata sicura non solo dalle autorità argentine ma anche da quelle di mezzo mondo. La rivista Perfil ha pubblicato un’intervista ad un padre che ha perso il suo bimbo di quattro mesi: insiste nella sua versione che accusa la GlaxoSmithKline. ¨Il bebè è stato vaccinato. Solo dopo ci è stato fatto firmare un documento e quando il bambino è poi deceduto, non ci hanno voluto consegnare il corpo. In cambio, un medico ci ha incontrati per offrirci un compenso¨ spiega Álvaro Ovejero.

Ana María Marchese, pediatra di Santiago del Estero, ha dichiarato ad un’altra rivista, Critica Digital: ¨Siccome le case farmaceutiche non possono sperimentare in Europa o negli Stati Uniti, lo fanno qui da noi… nell’autorizzazione, poi, non si spiega che si tratta di un test¨ (http://criticadigital.com/impresa/index.php?secc=nota&nid=7769). Anche così, per le autorità argentine non ci sono dubbi: il farmaco è sicuro al 100%.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :