Davvero l’arrivare dopo costringe a dover ascoltare TUTTO quanto è stato ‘detto’ prima?
Forse non necessariamente… a meno di essere storicisti o hegeliani…
- La questione si pone in modo specifico al livello ‘filosofico’:
se davvero il filosofo interroga se stesso circa la realtà e l’esperienza che (se) ne ha, perché dunque dovrebbe ‘ascoltare’ prima tutto quello che gli altri hanno già ‘detto’ in merito?
- Anche l’artista è autorizzato ad accedere ‘in diretta’ alla realtà come LUI la percepisce e la rappresenta… e nessuno gli contesta di non essere né Michelangelo né Picasso.
Perché, allora, il ricercatore che riflette ad alta voce sul proprio modo di perseguire e raggiungere risultati dovrebbe sempre ‘fare la fila’ dietro ad intere falangi di ‘giganti’? …che gli calpestano dinnanzi il mondo intero?
E’ forse ‘arroganza’ quella di spostarsi dalla fila che ci precede per poter vedere anche noi dove stiamo per mettere i piedi?
Con tutto il rispetto dovuto a ciascuno: chi non mi dà risultati validi può benissimo far senza del mio riverente omaggio…