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L'Arte come l'Acqua è un Bene Primario

Creato il 07 febbraio 2011 da Robydick
L'Arte come l'Acqua è un Bene Primario
Non ho problemi ad ammetterlo: tra le fonti dei film che guardo e recensisco c'è certamente il cosiddetto mondo del p2p (peer-to-peer). In breve: li scarico tramite internet. Vado abbastanza tranquillo, per ora pare non essere reato farlo, almeno per consumo personale. Per alcuni di questi non c'è alternativa, nel senso che molti film in italia non sono usciti né al cinema né nel mercato home-video ed è possibile vederli solo grazie ad appassionati che si occupano sia di metterli a disposizione che di sottotitolarli. Altri ad esempio vengono mostrati a Fuori Orario ed ancora ringraziamo qualche anima pia che li registra e li mette a disposizione. Altra ottima fonte sono le videoteche pubbliche comparse in tempi relativamente recenti, la consiglio tantissimo.
Dipendesse da ma me li comprerei tutti i dvd e trascorrerei la mia vita in giro per il mondo a procurarmi quello che da noi non arriva. Pagherei di tasca mia quei gruppi che si occupano dei sottotitoli. Andrei al cinema pure tutte le sere ammesso sia possibile trovare film che mi piacciono. Finanzierei i cinema che trasmettono film fuori dai canali dei distributori "istituzionali". Entro poco tempo mi chiamerebbero "Robydick il Magnifico" per il mecenatismo che attuerei per il Cinema! Ma le cose non dipendono solo da me e, come la stragrande maggioranza dei comuni mortali, non mi posso permettere tali lussi. Per farla breve: non ho i soldi  e nemmeno le condizioni familiari per condurre una simile vita, senza scendere troppo in dettagli.
Capisco bene che per produrre arte ci vuole tempo, lavoro e anche (non sempre) soldi, in qualche caso molti. Normale e giusto che chi la produce cerchi di tutelarsi, di trarre del profitto. Sono il primo a volere questo, da consumatore accanito di film. E' proprio da consumatore che mi pongo la domanda:
E' giusto che siccome non me lo posso permettere allora a me l'Arte debba essere preclusa?
Se qualcuno se la sente di dirmi: Sì, sei un pezzente, per cui te i film te li guardi solo quando li trasmettono alla tele e non rompere i cabasisi! Be', si faccia pure avanti nei commenti, non lo censurerò, né però seguirò il suo assurdo consiglio, glielo dico subito qua.
Non so cosa proporre ai produttori di arte per continuare a guadagnare senza problemi, nonostante ci sia gente come me che anche se non può pagare cerca in tutti i modi di poterne consumare. C'è internet, ci sono tante soluzioni. Fatevi venire delle idee che permettano anche ai meno abbienti di godere del vostro prodotto! Parliamoci chiaro: meglio un consumatore che ti paga 50 centesimi per il tuo film che niente. Fammelo vedere 'sto film, con pochissima spesa. Posso accettare una qualità più bassa ma non posso accettare di non vederlo!
Era un argomento su cui molti, a causa dei film, mi hanno chiesto un parere. Ho anche amici che lavorano nel cinema coi quali ogni tanto dibatto di questo. E' un argomento spinoso, mi rendo conto e mancano ancora soluzioni tecniche esaustive, tipo quelle che auspicavo prima. Sono un po' scettico però e penso che le soluzioni tecniche volendo ci sono, è che la distribuzione dei film (parlo di materia che conosco un minimo) è in mano a troppa poca gente e i monopoli sono un importante esercizio di potere.
Attenzione: il potere di decidere quale arte è accessibile non è solo economico!
Io su questo concetto sono intransigente, ne ho certezza totale. L'Arte, soprattutto quella popolare qual'è il cinema, è un grandissimo veicolo di cultura e c'è poco da fare, la Cultura è nemica del potere, fa paura, va controllata, pilotata. Be', IO NON CI STO! Decido IO cosa guardare, decido IO cosa è bello o non lo è, decido IO quali film nutrono il cervello e quali no. Sia benedetto internet e il p2p che mi ha permesso finalmente di poter accedere a tante meraviglie che mi erano precluse.
La foto rubata alla bravissima Cristina da questo suo post mi è stata definitiva ispiratrice per scrivere finalmente questo articolo, che avevo "in canna" da tempo. In italia si parla di privatizzare l'acqua, in alcuni posti l'han già fatto, con risultati orribili. Ma è l'idea stessa, rendere privato e a scopo di profitto un bene pubblico ed essenziale come l'acqua ad inorridirmi. A quando la privatizzazione dell'aria, del sole, della pioggia? Io la brocca di quella roba privata la prendo e la spacco! La metto a testa in giù.
Voglio una brocca aperta, sempre disponibile. DEVO BERE ARTE !! Il limite non può essere il mio portafogli, ma solo la mia volontà, la voglia di ammirare cose belle, quelle che rendono la vita veramente Umana e degna d'essere vissuta ed amata. Trovate una soluzione se dovete guadagnarci, che sia ragionevole e dai costi estremamente popolari, altrimenti non ci sono alternative e continuerò a ribellarmi.
L'Arte è un Bene Primario, dovrebbe essere Pubblico ma se non si può arrivare a tanto, ribadisco, che sia almeno Popolare o "popolarizzabile". Un paese, indipendentemente dal regime politico, dove l'Arte non è tale non è un paese libero, e per ora di paesi liberi al mondo non ne conosco uno!
Quando la libertà non viene data,ce la si deve prendere.
RobyDixit.
p.s. 1:
I film oggi guadagnano ancora moltissimo tra botteghini e dvd, perlomeno quando hanno un certo successo. La paranoia per cui il p2p sia un problema è infatti rimasta solo per chi poi si mette a creare copie pirata dei dvd e a venderle. E' sparita o quasi per chi questi film li consuma a livello personale-casalingo, s'è riscontrato non causare danni.
p.s. 2:
La musica, molto più dei film, soffre nelle vendite a causa di internet. Più facile trovare musica di qualità quasi identica all'originale, ma anche qua, forse ma dico forse, se si fosse meno avidi e si puntasse a guadagni più discreti il fenomeno si ridurrebbe tantissimo! Ogni appassionato è sempre ben felice di vedere tra le mani il cd/dvd dell'artista amato. E per quelli dei quali non gliene frega più di tanto? si scaricherà l'mp3, di un disco che non avrebbe mai comprato, solo per la curiosità di sentirlo e tanto poi lo cestina; se invece cambia idea probabile diventi acquirente dell'originale.
Sui libri ci vorrebbe un articolo a parte. Gli editori sono già un baluardo censorio non indifferente. I libri poi in alcuni casi hanno costi veramente assurdi. Difficile questione, ci vorrebbe un articolo apposito da parte di qualcuno molto competente
p.s. 3:
Sui p.s.1 e p.s.2 si può discutere, ci sono pareri diversi e statistiche diverse. E' un po' come quando t'informi sui partecipanti ad una manifestazione: secondo la questura sono sempre un decimo di quanti secondo gli organizzatori. Difficile trovare in giro un parere completamente obiettivo. Ho espresso il mio.
In ogni caso, il Succo di questo post è tutto sopra i post scriptum.

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