L’arte del bunga bunga

Creato il 12 maggio 2011 da Catone
Laurel Nakadate, americana classe '75, nella personale "The Only Lonely" esamina attraverso 350 foto il fenomeno delle donne che usano il proprio corpo per colmare le insicurezze dettate dalla solitudine e l’eccessiva esposizione al modello fornito dai media...


courtesy Leslie Tonkonow Artworks+Projects
Il fenomeno delle donne dai facili costumi è in primo piano anche a New York. Laurel Nakadate (New York, 1975) è un'artista americana che colleziona uomini. Esplora, con le sue opere – video e fotografia – un archetipo preciso: l'uomo single, di mezza età, il professionista solo.
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Quando era studentessa a Yale, ha iniziato a prendere appuntamenti con uomini del suo quartiere molto più anziani di lei coinvolgendoli in complessi progetti video che mescolano voyerismo, commedia, imbarazzo e solitudine. Introducendosi in casa di sconosciuti suggerisce  loro le azioni da eseguire, come mangiare una torta o seguire dei passi di danza, studiando quindi le reazioni di ciascuno in presenza della videocamera e scoprendo che il sesso è il modo più facile per attirare l'attenzione.
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La sua mostra personale dal titolo The Only Lonely, fino all' 8 agosto 2011 al MoMa PS1 di New York  esamina, attraverso 365 foto, alcuni lavori video e un'installazione, il fenomeno delle donne che usano il poprio corpo per colmare le insicurezze dettate dalla solitudine e l'eccessiva esposizione al modello fornito dai media. Lo spettatore si trova di fronte ad una deformazione dei rapporti interpersonali, una condizione di cui soffre parte della popolazione contemporanea dovuta, come nel caso esaminato dell'artista, alla riduzione dei contatti umani sostituiti dalle interazioni su internet, specialmente in ambito sessuale. La mostra ha un carattere spiccatamente autobiografico e parla di una donna che ha trovato rifugio nella drammatizzazione della propria solitudine. Le 365 foto che rientrano nel progetto di realizzare un autoritratto al giorno, mostrano l'artista che piange, seminuda ed in pose provocanti. Nei tre film sceneggiati e diretti da lei, scavando negli spazi più reconditi della mente umana, racconta invece la storia di giovani donne che imparano che l'abuso sessuale può anche diventare fonte di una sorta di affetto morboso affrontando quell'ossessiva sindrome da Lolita che la Nakadate ha sperimentato sulla propria pelle.
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Nei progetti video Happy Birthday e Oops, invitata a casa di uomini di mezza età, di aspetto discutibile e scovati in luoghi loschi, l'artista si fa cantare “Tanti Auguri” davanti ad una torta di compleanno, mette in atto la coreografia della canzone Oops I did it again di Britney Spears chiedendo ai padroni di casa di imitarla. Dietro la facciata di ingenuità si nasconde un pizzico di perversione, un atteggiamento che emerge con forza nel progetto Lucky Tiger nel quale contatta un gruppo sul sito Craigslist con lo scopo di farlo riunire per esprimere opinioni riguardo alle sue foto soft-porn. Ogni membro della giuria si passa quindi le stampe macchiandole in modo permanente con le dita imbrattate d’inchiostro nero. Con questa mostra il MoMA PS1 conferma senza dubbio la sua capacità di cogliere il presente quasi prima che si svolga, in perfetta sincronia con la scoperta da parte degli italiani del potere, socialmente distruttivo, del modello del ruolo sociale della donna fornito dai media.  Mariangela Maritato
Laurel Nakadate – The Only Lonely fino all’8 agosto 2011 a cura di Klaus Biesenbach MoMA PS1 Jackson Ave. 22-25 – 11101 New York – Qeens Orario: da giovedì a lunedì ore 12-18 Ingresso: intero $ 10; ridotto $5 www.ps1.org
courtesy Leslie Tonkonow Artworks+Projects
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