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L’ARTE DEL GIOCO di Emiliano Sciarra

Creato il 23 novembre 2010 da Paolo Franchini

L’ARTE DEL GIOCO di Emiliano SciarraL’azzardo non è un gioco con buona pace degli italiani che ogni giorno investono 167 milioni di euro in scommesse.

Il gioco, quello vero, è una forma d’arte, al pari della musica, della letteratura, del cinema e della pittura. E’ questa la tesi di Emiliano Sciarra, autore per Mursia di “L’arte del gioco” (pagg. 188, euro 13,00) originale saggio sulla cultura ludica.

Perché un’attività possa essere definita gioco ci vogliono: regole chiare e definite, decisioni coscienti dei giocatori, obbiettivo dichiarato, interazione e partecipazione attiva dei giocatori. L’arte sta nel rendere tutto questo bello e divertente.

“Già Freud tracciava una continuità tra l’attività fantastica, il gioco e la creazione artistica” spiega Sciarra, “giocare significa creare un mondo e dare un nuovo assetto alle cose. Eppure persino gli stessi autori dei giochi faticano a considerarsi degli artisti. C’è un pregiudizio culturale duro a morire.”

Per illuminare la zona d’ombra in cui è confinata l’arte del gioco in Italia Sciarra traccia con chiarezza definizioni, catalogazioni, storia dei giochi e anche consigli su come diventarne autori: dalle modalità di ideazione, alle dinamiche del mercato, alla grafica.

Fondamentale la divisione tra giochi e “non giochi”. Tutte le forme ludiche in cui l’abilità del giocatore non conta niente e il risultato finale è affidato alla fortuna non rientrano nella categoria giochi, stessa cosa vale per i giocattoli, o per i rompicapo, e persino per le simulazioni.

Laureato in tecnologie informatiche, Sciarra, autore di Bang!, un gioco di carte che ha venduto oltre 500 mila pezzi, spiega, agli aspiranti autori, che “esiste una sintassi nella creazione dei giochi”. Si può partire dalla meccanica, cioè dal meccanismo logico, matematico, spaziale che si deve affinare finché non diventi funzionale e divertente oppure dall’ambientazione, cioè da una storia, oppure una situazione o da un periodo storico.

“L’arte del gioco” è una vera e propria bussola per orientarsi sull’argomento, rivolta ai professionisti del settore ma anche e soprattutto agli appassionati di giochi e, in generale, a chi vuole sapere di più su tutte le attività ludiche di cui spesso si conoscono le regole e non la storia.

Lo sapevate ad esempio che il dio egizio Thot è considerato l’inventore dei Tarocchi, progenitori di tutti i giochi di carte, e che il gioco con la palla più popolare in Italia prima che i marinai inglesi esportassero il Calcio alla fine del XIX secolo era il Pallone col bracciale, un gioco di squadra in cui i giocatori lanciano una palla servendosi di un manicotto di legno indossato attorno al polso, e ancora, che a gettare le basi per l’avvento dei videogiochi fu nel 1958 il professor William Higinbotham, fisico nel laboratorio di Brookhaven, che trasformò un oscilloscopio in un rudimentale gioco del tennis, il Tennis for two, e che il Monopoli, il gioco da tavolo più popolare nel mondo, diventato una icona del capitalismo, tuttora proibito in paesi comunisti come Cuba e Corea del Nord, fu creato e brevettato nel 1904 da Elizabeth J. Magie con il nome di Landlord’s Game con l’intenzione di dimostrare lo strapotere dei latifondisti e di criticare il capitalismo puro? Queste e molte altre curiosità e aneddoti sui giochi provenienti da tutto il mondo sono raccolte nel libro di Emiliano Sicarra.


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