L'arte della gioia

Creato il 29 luglio 2010 da Liliasole
Lo scorso anno, più o meno di questi tempi, mi ritrovavo a rileggere per la seconda volta uno dei libri che amo di più: "L'arte della gioia" di Goliarda Sapienza. Certo che chi nasce con un nome così impegnativo si sente quasi in dovere di lasciare una traccia ai posteri...
Ed eccovi me a quattro, cinque anni in uno spazio fangoso che trascino un pezzo di legno immenso. Non ci sono nè alberi nè case intorno, solo il sudore per lo sforzo di trascinare quel corpo duro e il bruciore acuto delle palme ferite dal legno. Affondo nel fango sino alle caviglie ma devo tirare, non so perché, ma lo devo fare. Lasciamo questo mio primo ricordo così com’è: non mi va di fare supposizioni o d’inventare. Voglio dirvi quello che è stato senza alterare niente.

Queste sono le prime frasi della storia coinvolgente, bellissima, di Modesta, donna siciliana di cui il libro ripercorre tutta la vita, dall'infanzia povera ma piena di scoperte, all'età matura, quando è circondata da figli e nipoti in una grande famiglia allargata. Fedele a se stessa, cerca per tutta la vita semplicemente la gioia. Di esistere, di essere, senza seguire schemi prefissati, andando contro alla morale dell'epoca con i suoi modi libertini, gli amori veri, intensi, con uomini e donne. E tutto è semplice, tutto è normale.
Questo libro è il capolavoro di Goliarda Sapienza, e si "sente": in ogni pagina, in ogni frase, c'è tutto il suo essere. Donna forte, libera, senza pregiudizi. La prima comparsa del libro le porta non pochi guai (è stato pubblicato solo nel 2000, postumo): rischia lo sfratto dalla casa in cui vive, le viene tagliata la luce. Lavora come attrice di teatro e di cinema, la sua vita è come la vita dell'eroina del romanzo.

Goliarda scriveva in solitudine, guardando il mare, di mattina, su fogli extrastrong piegati in due perchè il formato ridotto le consentiva una sua idea di misura, dove vergava le parole con una grafia abbastanza minuta, facendo ciascun rigo via via più rientrato sino a ridurlo a una o due parole, allora ricominciava daccapo con un rigo intero e veniva fuori un curioso disegno, una specie di elettrocardiogramma di parole, una scrittura molto cardiaca.
Un ottimo libro per le vostre vacanze, se vi piace il genere!

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