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L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stain

Creato il 03 settembre 2011 da Nasreen @SognandoLeggend

Garth Stain;

L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stain

Nato a Los Angeles, ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza a Seattle. Si è trasferito a New York, dove nel 1987 si è laureato alla Columbia University conseguendo un master in Cinema. Ha partecipato alla realizzazione di diversi documentari, di cui molti hanno vinto importanti premi, ma nonostante ciò ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Dopo due romanzi (tra cui Corvo rubò la luna, pubblicato anche in Italia), usciti negli Stati Uniti nel 1998 e nel 2005, nel 2008 viene pubblicato L’arte di correre sotto la pioggia, un libro che è stato tradotto in 28 lingue diverse ed è stato per 40 settimane best-seller del New York Times. Il libro raccoglie le due passioni principali dello scrittore: l’automobilismo e gli animali, e a un’intervista Stain confessa che il suo cane Comet l’ha ispirato per il romanzo. Dopo che ha passato diciotto anni della sua vita a New York, ha deciso di tornare a Seattle, dove tuttora vive con la moglie e i loro tre figli.

 

L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stain

Titolo: L’arte di correre sotto la pioggia (isbn:978-8856616699)
Autore: Garth Stein
Edito da: Piemme
Prezzo: 10.50 euro
Genere: Sentimentale
Pagine: 308 pag.
Voto:

L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stain

L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stain
L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stain

Trama: “Mi chiamo Enzo. Adoro guardare la TV, soprattutto i documentari del National Geographic, e sono ossessionato dai pollici opponibili. Amo il mio nome, lo stesso del grande Ferrari, anche se d’aspetto non gli assomiglio per niente. Però, come lui, adoro le macchine. So tutto: i modelli, le scuderie, i piloti, le stagioni… Me lo ha insegnato Denny. Denny è come un fratello per me. Per sbarcare il lunario lavora in un’autofficina, ma in realtà è un pilota automobilistico, un asso, anche se per ora siamo in pochi a saperlo. Perché lui ha delle responsabilità: deve prendersi cura della sua famiglia e di me, perciò non può dedicarsi interamente alle gare. Eppure è un vero campione, l’unico che sappia correre in modo impeccabile sotto la pioggia. E, credetemi, è davvero difficile guidare quando c’è un tempo da cani: io me ne intendo. Tra noi è stato amore a prima vista. Ne abbiamo passate tante, negli anni che abbiamo trascorso insieme. Ci sono stati l’incontro con Eve, la nascita di Zoe, il processo per il suo affidamento… Ah, ho dimenticato di dirvi una cosa importante: sono il cane di Denny, e questa è la mia storia”.

 

Recensione

di Debora

Ogni volta che prendo in mano un libro che parla di animali, so che, inevitabilmente, piangerò per le forti emozioni che mi darà. E, infatti, con L’arte di correre sotto la pioggia questa previsione si è avverata. Chiunque possieda un cane poi, e si identifichi nei sentimenti del padrone, certamente piangerà. In questa dolcissima storia tutto è raccontato dal punto di vista di un cane, descrivendo con una ricchezza di aneddoti divertenti non solo la vita del suo padrone, ma anche di tutti gli uomini in generale. Riconosceremo, infatti, tra le tante cose, la sua opinione sulle “femmine” umane e sul loro vizietto di prendersi cura eccessivamente del corpo per farsi più belle; conosceremo il suo punto di vista curioso sulla gravidanza e sul parto umani. Tutto, insomma, dagli occhi di un cane che ci fa ridere amaramente anche in alcune parti, perché capace, nella lettura, di farci prendere coscienza di certe ridicolaggini che caratterizzano il genere umano.

Enzo, il nostro protagonista a quattro zampe, ci metterà davanti alla verità e lui, che non ha la possibilità di parlare e non può raccontare ciò che vede con gli occhi da cane, ciò che annusa con il suo olfatto (capace di scovare anche tumori), si sentirà inutile perché non può mettere all’erta chi ama e soprattutto non può esprimere come vorrebbe ciò che ha nel cuore.  Lui ci prova, tenta in tutti i modi a lui possibili, con i suoi gesti, perché vuol far sapere, prima di tutto, al suo padrone che per lui ci sarà sempre.

C’è da dire che i veri animali in questa storia si dimostrano gli uomini, avidi ed egoisti anche di fronte ad avvenimenti che portano sofferenza, come la morte. Non guardano in faccia nessuno. L’autore, infatti, non solo ci vuole raccontare il punto di vista di un cane e il suo grande cuore, ma ci narra anche la storia di una famiglia, quella di Denny. Quello che commuove è come Enzo, anche quando è vecchio e stanco, sopporti tutte le privazioni date dalle difficoltà economiche di Denny e si trovi a lottare assieme a lui. Solo quando sa che Denny è in grado di farcela da solo si lascerà andare un po’ alla volta, pronto a diventare un uomo; perché è quello che Enzo vorrebbe essere. Noi padroni di cani fedeli e di cuore, però, diciamo a Enzo che è meglio l’amore di un cane, perché è un amore incondizionato, silenzioso, fatto di piccoli gesti quotidiani. Ancora mi commuovo a raccontarlo.

Assolutamente da leggere perché Enzo è amore!


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